Sesso: ad un teenager giapponese su 3 non interessa

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Niente sesso, siamo giapponesi. Sale a livelli allarmanti la diffusa apatia delle giovani leve del Sol Levante nei confronti dei rapporti sessuali, con più di un terzo dei ragazzi nella fascia di 16-19 anni (la più delicata dei teenager) che si dice ”non interessato” o addirittura ”contrario”, rafforzando la tendenza che gli esperti collegano direttamente al declino demografico in atto nel Paese. Le stime aggiornate sulle abitudini sessuali dei giapponesi provengono da un nuovo studio del ministero di Sanità, Lavoro e Welfare, che lo scorso settembre ha interpellato un campione di 671 uomini e 869 donne tra i 16 e i 49 anni.

I risultati del rapporto delineano uno scenario più delicato di quello emerso in un analogo sondaggio di due anni fa, e tracciano un profilo poco incoraggiante dei ragazzi di oggi: i discendenti dei virili e impavidi samurai sono ormai diventati ”erbivori” (‘soushoku-kei’), un’espressione entrata nel gergo comune per indicare l’attitudine dimessa e passiva delle giovani leve, soprattutto maschili, nei confronti dell’altro sesso. La quota di ragazzi tra 16-19 anni che si dichiara non interessata o contraria al sesso è raddoppiata in appena due anni, passando dal 17,5% del 2008 al 35,1% del 2010.

Trend analogo per la fascia di età 20-24, che ha visto il tasso di disinteresse sessuale di uomini e donne passare nello stesso periodo dall’11,8% al 21,5%. La tendenza non risparmia le persone sposate: le coppie cosiddette ”sexless”, cioè che dichiarano di non aver avuto rapporti intimi nell’arco di un mese, hanno toccato nel 2010 una quota del 40,8% del campione, in deciso aumento sul 36,5% del 2008 e sul 31,9% del 2004, citando spesso come giustificazione le fatiche lavorative.

L’aumento della popolazione ”senza sesso” è particolarmente spinoso per il Giappone, una società in rapido invecchiamento e con un tasso di natalità tra i più bassi al mondo, circa 1,2 figli per donna. ”E’ necessario prendere misure concrete – ha notato Kunio Kitamura, a capo della clinica dell’associazione nazionale per la pianificazione familiare -, poichè si tratta di problemi direttamente collegati al declino delle nascite”.




Fonte: http://www.jappop.com/