Discussione: Jack Frost
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Vecchio 26-03-2010, 00:44
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Predefinito Jack Frost di Jin-Ho Ko

n-Ho Ko, giovane emergente nel mondo del manhwa coreano, è uno degli artisti più talentuosi della rivista Haksan Publishing, con cui pubblica (o ha pubblicato) opere quali Croquis Pop e Jack Frost, il cui successo gli ha permesso di venire notato anche in Giappone da una delle più importanti case editrici nipponiche: Shogakukan. La collaborazione tra l’editore e Jin-Ho Ko, sfociata nel non perfettamente riuscito Prizona6, ha donato ulteriore popolarità al disegnatore, permettendogli di giungere anche nel nostro paese con la sua opera più acclamata, Jack Frost, grazie a FlashBook Edizioni.

Jack Frost è una sadica ode al massacro, in cui mostri con fattezze umane, inebriati dal sangue e dalla distruzione indiscriminata, si fanno a pezzi col sorriso sulle labbra e nei cui combattimenti trovano spazio tutti i peggiori e più aberranti istinti bestiali insiti nell’animo umano. In questa vera e propria bolgia infernale si trasferisce l’ignara Ju Noa, giovane studentessa delle superiori che non fa nemmeno in tempo a finire di presentarsi di fronte ai nuovi compagni prima di ritrovarsi... senza testa. Decapitata da Hansen, il rappresentante degli studenti, assiste, misteriosamente ancora viva nonostante la separazione forzata di testa e corpo, allo scontro tra il suo carnefice e Jack Frost, l’uomo più forte di Amityville, prima di svenire. Risvegliatasi in infermeria con la testa attaccata al collo ma incapace di muoversi, viene a conoscenza dei misteri legati ad Amityville e alla sua presenza in quel luogo. Amityville non è infatti un normale istituto superiore, bensì una dimensione parallela alla nostra in cui i giungono coloro che, morti nel mondo reale, sono in possesso di un karma talmente negativo da venire rifiutati dall’aldilà stesso.

Grande quanto una nazione e divisa in quattro aree rappresentanti i punti cardinali, Amityville si trova al momento in uno stato di equilibrio tra le diverse aree grazie alla presenza nell'area Nord della direttrice Helmina, detta la Strega, e di Jack Frost, colui che, solo, era stato in grado di tenere testa al resto della scuola durante la Tredicesima Guerra per la Riunificazione di Amityville. Equilibrio, questo, destinato però a crollare a causa dell'arrivo di Ju Noa, ragazza insolita persino per gli standard della scuola. Ju Noa è infatti un'Image Mirror, creatura leggendaria in possesso del dono dell'immortalità, capace di sopravvivere anche se fatta a pezzi o decapitata - a differenza degli altri studenti che, in caso di morte, svanirebbero per sempre da Amityville tornando al nulla assoluto.

Tra un combattimento e l'altro, molti sono i misteri che ci vengono presentati e che trovano pian piano risposta nell'evolversi della storia. Di quali altri poteri è dotata Ju Noa, perché il suo arrivo ha causato l'inizio di una nuova guerra totale e perché non ricorda nulla della sua vita precedente, compreso il modo in cui è morta? Chi è Jack Frost, l'uomo più forte di Amityville, e qual è il suo legame con l'Image Mirror? Cosa sono le Colonne di Salomone, al cui interno sono rinchiusi i peggiori demoni di Amityville e che i nemici dell'Area Nord sembrano intenzionati a liberare per prevalere su Jack Frost? E che poteri nasconde Helmina, la Strega? Alternando dialoghi e avvenimenti in cui veniamo a conoscenza delle risposte a questi misteri e sadici scontri all'ultimo sangue, Jin-Ho Ko ci porta in un claustrofobico e angosciante viaggio all'insegna della distruzione indiscriminata e della violenza fine a se stessa. Utili a spezzare il ritmo narrativo vi sono anche intermezzi comici, spesso in deformed e incentrati su Ju Noa.

Perfetto complemento alla narrazione è lo stile di disegno di Jin-Ho Ko, più che adatto alle scene d'azione e in grado di accentuare al meglio le deformazioni grafiche di volti in preda al delirio e alla sete di sangue e di corpi tesi al massacro, con arti spesso deformi o somiglianti a quelli di bestie selvagge. Ad Amityville c'è poco spazio per la luce e per renderne al meglio l'atmosfera cupa quasi ogni singola tavola è caricata con retini scuri e fittissimi.

La collaborazione con Shogakukan aveva recentemente rallentato la serializzazione di Jack Frost in Corea dopo l’uscita del terzo volume, spingendo saggiamente la casa di Bologna ad attendere ulteriori sviluppi prima di iniziarne la distribuzione in Italia, onde evitare di trovarsi tra le mani un altro manhwa interrotto. La scelta si è poi rivelata corretta, in quanto dopo un paio di volumi di Prizona6, uno pseudo-thriller alla Lost non particolarmente adatto allo stile narrativo e grafico di Jin-Ho Ko, l'autore è tornato al lavoro su Jack Frost facendo uscire in rapida successione i volumi 4 e 5 e annunciandone la conclusione per il sesto. FlashBook Edizioni ha deciso dunque di far uscire il primo numero in anteprima al Lucca Comics 2009, pubblicando i restanti con cadenza bimestrale, che si spera possa mantenersi tale per tutti i sei volumi (il sesto, ricordo, non ancora uscito in patria).

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