Discussione: Le vostre storie!
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  #68  
Vecchio 22-05-2006, 21:39
Maria Maria non è connesso
Suzaku Fan
 
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Predefinito Re: Le vostre storie!

Non finisco mai di stupirmi! ;D
Ecco l'altro pezzo del prologo!!.. il prossimo che posterò sarà l'ultimo!... anche perché terminerà il prologo.. e posso dire che terminerà male
Ecco a voi!!


Quella stessa notte, la salma del re, fu trasportata all’interno dell’immenso castello da un gruppo di 4 soldati che, attoniti e ancora increduli, non osavano proferire parola. Kronos era seduto sul trono con aria soddisfatta, guardava con occhi languidi quella processione. Il corpo fu appoggiato a terra, dinanzi a lui. Si alzò e scese i 3 scalini per portarsi a pochi centimetri di distanza dal fratello. Scrutò per qualche secondo la sua immagine pallida. Erano ancora visibili i segni di una cruda lotta, e quella macchia scarlatta sul ventre. Non disse nulla e non fece un gesto. Li voltò le spalle disinteressato e per niente turbato ordinò alle guardie spaventate di portarlo via e di distenderlo nella sua stanza. I 4 uomini annuirono e obbedirono.
Kronos prese la spada che era poggiata accanto al trono. La rinfoderò e si avviò fuori dal castello. Una sentinella colpita da quel comportamento, quasi lo fermò. Il futuro sovrano se lo guardò dall’alto verso il basso e poi poggiò i gelidi occhi su i suoi ,quasi per farli intendere quale enorme mancanza di rispetto li avesse appena mostrato.
“Ehm… a quest’ ora di notte altezza… volevo solo sapere dove … perdonate la mia impertinenza!” tentò di spiegare inginocchiandosi poi ai suoi piedi. Kronos rise di gusto “Già!... altezza… è questo il nome che mi si addice di più… non trovi?”. La sentinella sgranò gli occhi sempre bassi rimanendo un po’ sorpreso di quella domanda. Poi scattò in piedi per rispondere “S-si!altezza!..” delle gocce di sudore colavano dalle sue tempie per l’ovvio nervosismo. “Comunque…” seguitò il sovrano avvicinandosi all’uomo con fare minaccioso “… non sono affari che riguardano un essere ignobile come te!!” concluse a denti stretti soddisfatto dell’aria di terrore che animava quella povera guardia. Dileguandosi dal castello era come se un’ombra nefasta avesse appena abbandonato quelle mura.

Nella camera da letto del sovrano, il corpo martoriato del povero regnante giaceva sereno sul soffice letto reale. Le guardie incredule scalpitavano per la rabbia. Il gran consigliere aveva un volto severo e oscuro, gli occhi chiusi e la mente in meditazione.
“E’ assurdo!!!... quel mostro!!!... lo ha ucciso!!!” sbottò furente una di loro serrando i pugni e fremendo.
Gli altri non risposero. Il gran consigliere si fece avanti e poggiò una mano rugosa segnata dal tempo sulla possente spalla del soldato “Comprendo il tuo dolore… purtroppo però… la situazione che si è venuta a creare è più grande di noi… non vi è soluzione al momento… pazientiamo…”.
Intanto, una giovane recluta di 13 anni, ascoltava interdetto tutto il discorso da fuori la stanza. Aprì lentamente la porta mostrando solo i suoi occhi vispi e poco sereni.
La guardia di prima si voltò sentendo un rumore “Dartz!” disse leggermente sorpreso.
Il ragazzo entrò e con uno sguardo malinconico chiese spiegazioni.
Il padre li si avvicinò tramutando il suo volto rabbioso in un volto dolce e sereno “Lo sai che dovresti andare a letto?... quante volte ti ho detto di non girare per il castello dopo un certo orario?”
Lui fece un sorrisetto furbo “Ma padre!... debbo ancora cenare!!”
L’uomo si voltò verso i suoi compagni per cercare un assenso. L’anziano consigliere annuì con la testa.
“Andiamo Dartz!ti accompagno!”
“Si!”
I due lasciarono la stanza.



Di notte, la capitale, non era mai molto affollata. La gente durante certe ore preferiva rintanarsi nelle proprie abitazioni per evitare guai con i briganti del luogo che animavano le notti cittadine. Kronos notò un cambiamento nell’aria: il cielo si fece grigiastro e delle enormi nuvole nere minacciavano pioggia. “Pioggia?... qui?... è proprio quello che ci voleva!... aria di cambiamento! In onore della mia ascesa al potere!!” sbottò sorridente. Dopo continuò la sua ricerca. Le guardie ai suoi ordini erano dei completi incapaci!... non riuscivano nemmeno a trovare un bambino!... e dire che avevano tutti i mezzi per mettere a soqquadro la città!...
Si guardò attorno in cerca di qualche indizio che potesse condurlo direttamente da lui:
Si lui.
Il bambino.
Non un bambino qualunque.
Quel bambino.
Il figlio del re.
Quello che lui stesso allontanò dal palazzo reale circa 7 anni prima. Ora si chiese perché mai lo avesse lasciato in vita…
Kronos credeva fermamente che quel moccioso potesse essere un grave pericolo per lui e per i suoi piani. Ma per fortuna era riuscito a toglierlo di mezzo strappandolo all’affetto dei suoi veri genitori.
Qualche giorno prima venne a scoprire che il piccolo era stato allevato da una donna particolare. Forse una strega.
Quella donna poteva rivelarsi più pericolosa del bambino stesso!.
La famiglia reale da sempre era nota per i poteri invocativi che i loro componenti possedevano.
Tuttavia, il fratello, non possedeva alcuna particolarità.. se non quella di essere vomitevole.
Invocare un dio o una creatura sacra era una prerogativa di un re.
Lui… non aveva la benché minima idea di come fare…
Per lui ogni cosa che andava oltre il suo concetto di “normalità” non rivestiva per lui alcun interesse.
E dire che per condurre un regno come quello delle Fiamme ci voleva più che un aiuto dal cielo!
Kronos invece, a differenza di quello stolto di suo fratello, aveva ereditato un’enorme potere spirituale nonché la capacità di richiamare su quella terra il dio della guerra e della distruzione: il sommo Odino.
Forse era per questo motivo che i genitori si rifiutarono di far salire al trono uno come lui. In primis erano loro stessi a temere il proprio figlio. Furono dei meriti idioti allora!...
Ma la situazione per fortuna volse al meglio. Ed ora finalmente aveva quello che tanto bramava. Il potere.
C’era solo un ostacolo da superare… anzi due!...
La donna.
Il bambino.
Kile aveva ricevuto in dono alla nascita un’antica spada di diamante. In essa era incastonata una pietra di rubino particolare. Stranamente, senza che lui lo prevedesse, la spada scomparve in circostanze misteriose dal castello subito dopo la scomparsa del piccolo. Una coincidenza anormale.
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