Visualizza messaggio singolo
  #5  
Vecchio 23-05-2009, 12:17
L'avatar di Akiho87
Akiho87 Akiho87 non è connesso
Angelo
 
Data registrazione: Mar 2009
Località: Dal monolocale di Agatsuma Soubi ^///^
Messaggi: 14
Felice Riferimento: YOU'RE NOT ALONE (NON SEI SOLO) - Una AU scolastica YAOI con Sasu, Naru,

Capitolo 3° - A CHI PENSI?


La notte sembra non trascorrere mai. Naruto, perso nei suoi pensieri, siede sul davanzale della finestra. Indossa un paio di pantaloncini neri e una canotta bianca più grande di una misura. Ciocche dorate ondeggiano, mentre la pallida luna riflette sulla sua figura.


"...non riesco a togliermi dalla mente quei due..." mormora "Sasuke Uchiha...Sabaku no Gaara...che tipi..."


Naruto resta per un attimo in silenzio, poi riprende la sua sorta di analisi...


"Uno ritrova la collana di nonna Tsunade e poi mi bacia, asserendo di meritare una ricompensa...l'altro mi pedina fin quando non lo smaschero e nonostante il mio tentativo di fare amicizia, resta freddo e taciturno...mah..."


Quasi dall'altra parte della città, un ragazzo dai capelli tizianeschi esce di casa. E' notte fonda e le strade sono illuminate solo dalla fioca luce di pochi e distanti lampioni. Il giovane si dirige non molto lontano, verso un appezzamento verde di terreno una volta adibito a campo da calcio, ma attualmente in disuso. Si stende, illuminato soltanto a tratti dalla luna e portando le mani dietro alla nuca, rivolge lo sguardo verso il cielo.


"Naruto...eh?...Naruto..."


Un fruscio basta a frenare la fantasia del giovane e ad individuare la presenza di qualcuno.


"Chi c'è?"


"Riesci sempre a sentire la mia presenza, eh, fratello?"


"Temari..."


"Che ci fai qui? Non riuscivi a dormire?"


"No..."


"Capisco...beh, ti faccio compagnia..." e detto ciò, la ragazza si stende accanto a Gaara, assumendone la medesima posizione.

Il silenzio della notte li avvolge.
A breve distanza dalla casa del giovane Naruto, un ragazzo dai capelli corvini e lo sguardo di ghiaccio resta affacciato a lungo, pensieroso, al balcone della sua villa.


"...ma che mi sarà preso...? Non mi sono mai comportato così...vai a vedere che mi sono preso una sbandata per quel biondino come ha detto mio fratello..."


"Sei imbambolato..."

"Cavoli miei, torna a casa tua, non ti sopporto!

"Permaloso...colpo di fulmine eh?"

"?"

"Ti ho visto in aula mentre baciavi quel ragazzo...come si chiama? Mh,
Naruto Uzumaki, mi sembra...le notizie volano veloci, sai?"

"Se lo dici a qualcuno ti ammazzo! Capito?!"

"Non ti scaldare, fratellino...ok, adesso me ne vado...ciao"


"Cavolo! Cavolo!!!" Sasuke si colpisce leggermente la testa "Lo conosci da un giorno! Andiamo, Sasuke...possibile che ti vai a fissare proprio su quel biondino?! E l'hai baciato! Aha, basta! Me ne vado a dormire..."


***


E' mattina e quando la sveglia comincia suonare come posseduta da uno spirito, Naruto è già in piedi da un pezzo...


"Non ho quasi chiuso occhio, stanotte..." mormora il biondo
Si guarda allo specchio: è a torso nudo...un bocconcino invitante...ma per chi? (^_-) Sistemata accuratamente la divisa e presa la cartella, Naruto esce di casa per andare a scuola.


"Buongiorno!" Naruto entra in aula con un vistoso sorriso


"Ciao, Narutooooooo!" esclama Ino, più civetta che mai.


"Buongiorno...Naruto..." pronuncia Hinata, con un fil di voce.

Naruto le si avvicina, dolcissimo, chiedendole "Ti senti bene? Sei pallida..." e detto questo le si avvicina col viso e le sfiora la fronte con la sua.

La timida Hinata diventa completamente rossa.


"Sto bene...sto bene, non preoccuparti" farfuglia.


Naruto alza il viso, incontrando simultaneamente le occhiate gelide di Sasuke e Gaara. I due si accorgono di aver lanciato la medesima occhiataccia al biondo e ciascuno di loro volta, di scatto, il viso dal lato opposto.
Naruto resta immobile, lasciando che su di lui aleggi un enorme punto interrogativo!


"Buongiorno ragazzi, iniziamo subito la lezione"


"Buongiorno prof. Asuma" esclamano in coro gli allievi, alzandosi in piedi, in forma di rispetto.


La mattinata trascorre tranquilla e così i giorni a seguire. Naruto è molto gentile con tutti, soprattutto con Hinata, che considera una sorellina minore sebbene abbiano entrambi la medesima età.
Sasuke e Gaara, invece, restano nell'ombra e dopo qualche settimana smettono apparentemente di fissarlo. Naruto inizia a sentirsi meno a disagio, riuscendo ad integrarsi perfettamente con la classe.


"Cavolo, come vola il tempo, eh, Naruto"


"Mh?"


"E' già un mese che sei qui..." afferma Shikamaru


"Eh già..." risponde il biondo, con uno dei suoi sorrisi, stavolta solo accennato


< Strano che quei due mi evitino, ora...Sasuke non mi rivolge neanche la parola > pensa Naruto, ripercorrendo poi varie situazioni in cui l'Uchiha l'ha evitato.


FIRST SITUATION


"Sasuke, scusa, è tuo questo libro?" - il giovane Uchiha prende il libro che Naruto ha raccolto da terra e va via.


SECOND SITUATION


"Sasuke! Vuoi venire con noi al dojo del maestro Gai?" - Sasuke lancia un'occhiata a Naruto, fulminandolo con lo sguardo e poi si gira dal lato opposto senza proferire parola.


THIRD SITUATION


"Sasuke...vieni in mensa?" - il moretto fa finta di non sentire ciò che Naruto gli chiede e guarda fuori dalla finestra, mentre Rock Lee si avvicina a Naruto e gli sussurra all'orecchio: "Naruto...quante volte ti ho detto di lasciarlo perdere...è un tipo strano, meglio stargli alla larga"


Immediatamente dopo, Naruto ripensa al comportamento di Gaara che, a differenza dell'Uchiha, gli rivolge ancora la parola, ma non si dilunga più di tanto, restando fedele al tipo taciturno e schivo che è sempre stato considerato da tutti.


***


Trascorre un altro giorno e finisce la scuola. Oggi è il turno di Naruto per le pulizie e con lui dovrebbe esserci...


"Secondo l'estrazione di oggi, le pulizie toccano a...Naruto e Sasuke!"


Per un attimo, gli sguardi dei due giovani si incrociano...poi Sasuke rompe la magia voltandosi.


"Maledizione, dovevo essere estratta io, per fare le pulizie con Sasuke!"


Sakura si adira con Rock Lee, il quale ha fatto le estrazioni.


"Sakura...calmati" interviene Ino.


< Sarò solo con lui...mi parlerà! Deve parlarmi! Non può continuare ad evitarmi! > si ripete Naruto


"Naruto...Naruto!"


"Eh?"


"Allora che fai, dopo ci raggiungi?"


"Ma dove, Shika?"


"Scusami, allora non ascolti! Dicevamo, se fai presto con le pulizie, ci raggiungi al dojo?"


"Sì, certo ragazzi...contateci"


Tutti escono dalle aule e in attimo la scuola resta quasi deserta. Nell'aula della sezione E due ragazzi restano completamente in silenzio. Infine, il biondo irrompe:


"Sasuke! Vuoi finirla di evitarmi?!"


Il moro non risponde e si appresta a iniziare il suo lavoro per poter rientrare presto a casa. Dalle finestre filtra la luce di un bellissimo tramonto.


"Sasukeeee!" e chiamatolo ancora, Naruto afferra il compagno per il colletto della divisa, portando il viso di quest'ultimo a solo qualche centimetro dal proprio.


"Che diavolo vuoi?!" esclama a voce alta Sasuke con uno sguardo gelido e respingendo le mani del biondo.


"Dimmi perchè mi eviti"


"Non ti evito, va bene?! E adesso fammi lavorare altrimenti non posso tornare a casa"


Naruto riprende Sasuke afferrandolo nuovamente per la divisa.


"Bugiardo, mi stai evitando! Che ti ho fatto, eh?! Perchè mi eviti?"


"Stupido! Ti evito perchè...perchè altrimenti faccio questo!" E così dicendo, Sasuke stringe a sè Naruto, baciandolo con passione.


Capitolo 4° - SCOMPARSO


Un brivido percorre la schiena di Naruto il quale, completamente abbandonato a quel bacio, fa scivolare le mani attorno alla nuca del compagno. Le dita della sua mano destra si insinuano dolcemente tra le ciocche corvine di Sasuke...poi ad un tratto, il biondo realizza la scena e...la magia si rompe come la prima volta.

>> SCIAFF <<

Naruto tira uno schiaffo a Sasuke, facendo sì che la guancia del moro si colori di un rosa intenso.

"Ma sei impazzito?!" e detto questo, il biondo spalanca la porta dell'aula e corre via.

"Naruto..." Sasuke sbarra gli occhi, sorpreso e resta come pietrificato.

Mai il giovane Uchiha avrebbe pensato di essere respinto a quel modo. Come le pedine su una scacchiera vengono spostate su decisione del giocatore secondo una ben delineata strategia, allo stesso modo tutti stanno intorno all'Uchiha pronti a muoversi ad ogni sua decisione...i ragazzi lo temono a causa dell'alone di freddezza che lo circonda e la ragazze lo attorniano in continuazione fuori dalla scuola, nei corridoi, durante le lezioni di atletica, ma...Sasuke l'aveva capito fin dal primo sguardo.

Voleva lui.

L'unico che adesso si è reso conto di non poter avere.

Il cuore dell'Uchiha inizia ad essere sommerso da fitti e intricati rovi di spine e infine si ghiaccia completamente.

"Mio o di nessun altro" si convince il moro.

Nel frattempo Naruto, giunto fino al cancello della scuola, si rende conto di aver dimenticato in aula la cartella.

"Non posso tornare lì..." mormora.

Si passa la lingua sul labbro superiore. Ha ancora il sapore di quel ragazzo.

Apparentemente freddo, eppure così terribilmente passionale.

< Perchè avrò reagito in quel modo...? > si chiede.

Pochi istanti e il biondino si gira, alzando poi lo sguardo verso la finestra della sua aula, due piani più sopra.

"?" Naruto sgrana gli occhi

Sasuke Uchiha coi suoi occhi tenebrosi e gelidi al tempo stesso lo fissa attraverso il vetro. Naruto si blocca di colpo, con gli occhi persi nel vuoto. Sul viso di Sasuke inizia a dipingersi un sorriso quasi sadico. Quello sguardo è qualcosa di raggelante.

E negli occhi di Naruto, per la prima volta in vita sua, si legge il terrore.

***

Dalla mattina successiva a quell'episodio Naruto non si fa vedere a scuola per tre giorni.

"Mi sembra strano, prof. Kakashi...da quando è arrivato, Naruto non ha fatto un giorno d'assenza da quando è arrivato in questa scuola" asserisce Shikamaru, parlando col prof. Kakashi nell'aula docenti.

"Hai provato a telefonargli?" chiede il professore.

"Sì, ma il telefono squilla a vuoto...così ho provato ad andare a casa sua con altri ragazzi della classe, ma le finestre erano sbarrate e non era visibile alcuna luce all'interno. Sembrava quasi che se ne fosse andato..."

"Strano...molto strano...aspettiamo altri due giorni e se continua ad assentarsi da scuola, vedremo il da farsi..."

"Va bene professore..."

[****]

"Allora, Shikamaru? Cosa ti ha detto il professore?" chiede Hinata, preoccupata

"Nulla...se entro due giorni seguita a non venire a scuola, vedremo il da farsi..."

"Oh..." Hinata abbassa lo sguardo. Sembra essere davvero molto triste e preoccupata.

"Su,su...non preoccuparti...magari è andato da qualche parente fuori città" asserisce Shikamaru, cercando di consolare la povera Hinata.

"Sì..." sussurra la ragazza

***

Il giorno seguente oltre a Naruto, si assenta anche Gaara.

"Temari...e tuo fratello?"

"Boh...non sapevo che stamattina non sarebbe venuto, anche perchè io, Kankuro* e Gaara veniamo a scuola ciascuno per proprio conto"

[n.b. anche nella mia fanfic, Temari, Gaara e Kankuro sono fratelli]

"Capisco" risponde Sakura

[****]

"Ti senti più tranquillo ora?" un ragazzo dalla chioma rosso fuoco si sveste per la prima volta della sua 'maschera di ferro'. Trapela quasi dolcezza da quella voce un po' spessa.

"..mh.." risponde l'interlocutore, facendo un cenno con la testa.

Ad un tratto quest'ultimo alzo il viso e...occhi splendenti come perle, illuminati dal riflesso dei raggi del sole penetranti dalla finestra, si addolciscono, lasciandolo che anche le morbide labbra si dischiudano in un sorriso.
"Grazie..."


Capitolo 5° - RIVELAZIONE


Alcuni studenti della classe di Naruto vengono convocati in aula docenti.

"Cos'è accaduto, professore?"

"Nulla, Rock Lee...ho una buona notizia da darvi...questa mattina ho ricevuto una telefonata di Naruto" risponde il prof. Kakashi.

"Davvero professore?! E cos'ha detto??" chiede Ino

"Dice che è dovuto recarsi all'improvviso da una parente che non sta bene in salute e che è stato poi impossibilitato a telefonare per comunicare che si sarebbe assentato per qualche giorno. Non avendo una figura di riferimento, poichè entrambi i suoi genitori non ci sono più, Naruto deve provvedere a tutto da sè...per lui, ragazzi, non dev'essere facile..."

"Non ha più i genitori...?" sussurra tra sè e sè Hinata

"L'importante è che stia bene" risponde Shikamaru

"Giusto!" conclude Kiba

"Avanti, la lezione inizia tra pochi minuti...andate in aula, ora"

***

E' l'alba.
Il sole sta sorgendo di nuovo. Tutta la casa è avvolta dal più totale silenzio.

>>CLACK<<

"Dormi?"

Due occhi azzurro cielo scrutano curiosi l'ambiente e infine si posano sulla figura di un ragazzo pensieroso, seduto di lungo sul davanzale della finestra e con le ante spalancate. La schiena poggia appena ad un anta; la gamba sinistra è piegata e 'abbraccia' tutta la larghezza del davanzale mentre l'altra è penzoloni. I capelli del giovane volteggiano come in un balletto e un'aria fresca accarezza quelli della persona appena entrata, mentre le tendine della finestra svolazzano da una parte all'altra.

"Gaara..."

"Che ci fai sveglio a quest'ora? Neanche stanotte sei riuscito a dormire?"

"No..."

Il ragazzo si avvicina a Gaara, mentre quest'ultimo scatta in piedi, appoggiandosi poi sui gomiti, sul davanzale della finestra. Con i visi a pochi centrimetri l'uno dall'altro, Gaara protende una mano, spostando una ciocca di capelli dalla fronte del ragazzo.

"Puoi stare tranquillo"

"Sembro una femminuccia, eh, Gaara?"

"No...Naruto"

Contrariamente a quanto ci si possa aspettare da un ragazzo così schivo e taciturno, Gaara stringe a sè Naruto, delicato come una bambola di porcellana, destando la meraviglia del biondo.

"Non ti farà niente...finchè ci sarò io"

Naruto si abbandona a quell'abbraccio come fosse la sua ultima speranza di sopravvivere.

[...] A SCUOLA [...]

"E tuo fratello?" chiede Rock Lee a Kankuro

"Boh..."

"Ma come, non vivete insieme??"

"Veramente...sono due giorni che Gaara se n'è andato...ha detto che per
un po' avrebbe avuto da fare e mi ha chiesto di non dire niente a Temari, altrimenti lei avrebbe cominciato a fargli domande e sai anche tu com'è mio fratello...un po' scostante...non gli va di parlare di sè"

"Capito..."

>>>>>><<<<<<

"Sakura, hai notato? Il 'tuo' Sasuke non c'è stamattina..."

"Già..."

"Ma che strano, però..."

"Cosa, Ino?"

"Anche Gaara è assente...e Naruto non si fa vedere da un po'...tu ci credi alla storia della parente malata?"

"Perchè non dovrei?"

"Mah...qui c'è sotto qualcosa..." conclude Ino.

***

"Naruto..." Gaara entra nella stanza con la sua chioma fiammeggiamente.

Qualche ciocca di capelli ribelle gli ricade sulla fronte e poi torna a rialzarsi.

"Gaara..." Naruto guarda con gli occhi lucidi il compagno.

"Cos'è successo?"

"Niente..." dice Naruto, alzando un po' la schiena e sedendosi al centro del letto facendo leva all'indietro sui gomiti.

"Un altro incubo?"

"..." una pausa di silenzio, poi risponde "Già..."

"Non pensarci" asserisce Gaara, allontando lo sguardo e inspessendo la voce "Mettiti giù...dormi ancora un po'"

"...mh..."

Gaara esce dalla stanza senza proferire ulteriore parola e Naruto si stende nuovamente. La mente del giovane ritorna fulminea alla sera di quel giorno che l'Uchiha, sentitosi respinto, l'aveva raggelato con il suo sguardo inquietante e quel sorriso quasi sadico.


>> Avevo paura.

Sì, per la prima volta in vita mia, avevo paura. Non mi accorsi neanche che lui mi stava seguendo a distanza e arrivato a casa, finalmente mi sentii al sicuro. Ero ancora nel corridoio davanti alla porta..non avevo idea che pochi istanti dopo me lo sarei trovato davanti, con la mia cartella in mano.

"Che ci fai qui?! Come hai fatto ad entrare?!"

"Hai lasciato la porta aperta"

"N-non è vero! L'ho chiusa bene!"

"Errore...comunque guarda, hai dimenticato la cartella quando sei corso via. Te l'ho riportata."

"V-va bene, grazie...ora però...vai via"

"Ma come? Si trattano così gli ospiti?"

"..." non riuscii più a parlare.

Sasuke, lasciando cadere la cartella, mi tirò a sè afferrando con forza un braccio e mi baciò. E' stato il bacio più odioso di tutta la mia vita. Sentivo la sua lingua rigirmarmi in bocca come una forsennata, vogliosa. Le sue labbra non lasciavano mai le mie, sembravano incollate. Un mano mi cingeva stretta la vita, mentre l'altra mi teneva fermo il mento. Nonostante io avessi un braccio libero, non riuscii a muoverlo. Mi fece scivolare una gamba tra le mie. Sentii il suo membro turgido premere sulla mia coscia. Avevo capito le sue intenzioni senza che lui avesso avuto bisogno di manifestarle attraverso il lavoro delle mani sul mio corpo. Mi lasciò per un attimo il mento e senza neanche applicarsi nello sbottonare, mi aprì la giaccia della dvisa con violenza, facendo saltare contemporaneamente tutti i bottoni. Fece scivolare la mano sotto la maglietta bianca che avevo, giungendo con le dita ai miei capezzoli e stringendoli a turno. Feci una smorfia di apparente dolore. Non riuscivo quasi a respirare. Ero inerme e privo della forza necessaria anche solo per muovermi. Per un momento, ma solo per un momento, staccò le labbra dalle mie. Avrei voluto urlare, ma la voce non mi usciva.

Già. Urlare.

Ma non volevo urlare per chiedere aiuto. Questa fu la cosa che più mi spaventò. Io ero terrorizzato dalla situazione, ma il mio corpo lo desiderava. E Sasuke se n'era accorto.

"Mi stai facendo impazzire, Naruto...lo so che mi vuoi..."

Ancora una volta non mi uscì la voce. Avrei voluto che mi avesse lasciato andare. Sentivo la sua lingua percorrermi la guancia e insinuarsi nell'orecchio, per poi scendere più giù, verso il collo. Raccolsi tutta la forza di cui ancora disponevo e urlai.

"SASUKE! SASUKE, LASCIAMI! NON VOGLIO!"

Due lacrime perfettamente speculari rigarono le mie guance arrossate e vidi gli occhi di Sasuke farsi simultaneamente grandi e profondi. Mi lasciò di colpo e io caddi a peso morto, all'indietro. Mi ritrovai seduto a terra con le gambe leggermente piegate e lui che mi guardava ancora. Dischiuse le labbra per pronunciare una parola soltanto...

"Perdonami..."

E in quel momento dalla porta socchiusa di casa mia, entrò Gaara. Sasuke non realizzò immediatamente e si ritrovò d'un colpo a scaraventato a terra da un pugno.

"Che gli hai fatto?!" gli disse, con le sopracciglia aggrottate. "Non avvicinarti più a lui"

E detto questo, Gaara lo lasciò lì per terra, tirando poi me per un braccio.
Mi portò qui dove siamo ora. Apprezzo il suo gesto di protezione, ma il ricordo è ancora vivo in me e non riesco a dimenticare il Sasuke di quel giorno. <<

- to be continued (^_^) -
Rispondi citando