Discussione: Terremoto in Giappone
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Vecchio 19-09-2011, 20:16
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AGGIORNAMENTO dell'ambasciata Italiana a Tokyo, datato 16 Settembre, relativo alla situazione di Fukushima e alla sicurezza ambientale ed alimentare.

SITUAZIONE DELL’IMPIANTO NUCLEARE DI FUKUSHIMA
La situazione della centrale di Fukushima-I e’ in lento continuo miglioramento. Confermati sono pure l’impegno congiunto della TEPCO e del governo giapponese di raggiungere lo stato di fermo a freddo (“cold shutdown”) dei reattori entro meta’ gennaio 2012.
L’attivita’ di decontaminazione dell’acqua altamente radioattiva depositata in vari punti dell’impianto si avvale ora, oltre che dei sistemi installati in collaborazione con AREVA e KURION, anche di un impianto di fabbricazione giapponese che ha raddoppiato le capacita’ di trattamento. Un nuovo sistema di iniezione dell’acqua ha poi migliorato l’efficienza di raffreddamento e le condizioni dei reattori: al momento solo l’unita’ 2 si trova ancora ad una temperatura superiore ai 100 gradi C (112.6 C, al 10 settembre). La decontaminazione dell’acqua rappresenta un passaggio fondamentale per la definitiva messa in sicurezza dei reattori.
Le piscine di stoccaggio del combustibile spento sono tutte in condizioni di raffreddamento stabile, a temperature al di sotto dei 40 gradi C. Al fine di prevenire possibili danni dovuti a nuove scosse telluriche, la piscina di stoccaggio del combustibile spento del reattore n. 4 (l’unica ad aver richiesto un intervento di rafforzamento strutturale) e’ stata appositamente consolidata.

MONITORAGGIO AMBIENTALE
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i risultati del monitoraggio ambientale relativo ai livelli di intensita’ di dose e di “fallout” sul terreno effettuati dalle Autorita’ giapponesi in collaborazione con il Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti per le prefetture di Fukushima, Miyagi, Tochigi e Ibaraki.
A titolo esplicativo, si tenga presente che i dati sulla intensita’ di dose sono espressi, come di consueto, in microSievert/ora ed il confronto puo’ sempre essere fatto con il livello tipico di Tokyo (attualmente a 0,06 microSv/ora) o con quello di alcune citta’ italiane (Bologna 0,10 microSv/ora e Roma 0,25 microSievert/ora). Si ricorda che 1 microSievert equivale a un millesimo di milliSievert.
I dati relativi al “fallout” sono invece espressi in Bequerel/metro-quadro (Bq/mq). Per quanto concerne questa unita’ di misura, si tenga presente che 1 milione di Bq/mq di Cesio-137 si traduce in una dose assorbita di 3,4 milliSievert in un anno.
Nei giorni scorsi e’ stata riportata dalla stampa la notizia di una contaminazione particolarmente elevata del suolo (“fallout”) in alcune localita’, anche a piu’ di 30 km di distanza da Fukushima-I. Si tratta di 34 “hot spots” tutti all’interno della zona di evacuazione estesa che comprende l’area entro 20 km di distanza dall’impianto di Fukushima-I, nonche’ una serie di distretti individuati dalle Autorita’ giapponesi lo scorso aprile. La piantina con la localizzazione di tali distretti e’ disponibile a questo link.
I dati sui livelli di contaminazione ambientale, esaminati alla luce delle valutazioni sulla situazione dei reattori della centrale, permettono di confermare le indicazioni di questa Ambasciata che sconsiglia di recarsi nelle zone entro un raggio di 80 km dalla centrale di Fukushima-I. Tale indicazione resta condivisa con altri Paesi dell’Unione Europea e con gli Stati Uniti. Al di fuori della zona considerata, non si ravvisano motivi per raccomandare di evitare viaggi e soggiorni in Giappone. Cio’ vale, in particolare, anche per Tokyo che dista circa 230 km dall’impianto nucleare.

SICUREZZA ALIMENTARE
Le Autorita’ giapponesi svolgono una capillare attivita’ di monitoraggio sui prodotti alimentari in tutto il Paese. Ad oggi sono esclusi dalla distribuzione commerciale 25 diversi tipi di alimenti prodotti nella Prefettura di Fukushima. Al di fuori della Prefettura di Fukushima sono inoltre in vigore restrizioni per le foglie di te’ prodotte a Ibaraki, Gunma, Tochigi, Chiba e Kanagawa e per la carne bovina di alcuni allevamenti di Iwate (vedi questa scheda). I controlli sulla distribuzione di carne bovina della Prefettura di Fukushima coprono il 100% dei capi di bestiame.
Casi isolati di contaminazione sono stati riportati per alimenti specifici come le foglie di te’ e prodotti derivati nella prefettura di Saitama, alcuni cinghiali selvatici cacciati nelle prefetture di Fukushima e Miyagi e un esemplare di cervo nella prefettura di Tochigi.
Analisi condotte sul riso, sottoposto ad un protocollo di verifica particolarmente rigoroso ed articolato, non hanno per il momento evidenziato nessun caso di contaminazione superiore ai livelli di riferimento previsti dalla normativa.
Le Autorita’ giapponesi proseguono il monitoraggio del livello di radioattivita’ contenuta nelle acque e nei fondali marini in un ampio raggio a largo della centrale di Fukushima-I. I risultati mostrano ovunque valori al di sotto del livello di rilevazione.
Per quanto concerne il pescato, livelli di contaminazione superiori ai limiti di riferimento sono stati rilevati esclusivamente nelle acque della Prefettura di Fukushima (dove le attivita’ di pesca sono tuttora sospese) e in alcuni casi nelle acque settentrionali della prefettura di Ibaraki. I risultati di tutti i controlli effettuati sul pescato sono riassunti in questo grafico.
E’ opportuno ricordare che le restrizioni sulla commercializzazione e/o sul consumo di prodotti alimentari vengono imposte a fronte di livelli di contenuto di Cesio superiori a 500 Bq/kg. Lo stesso vale per la revoca delle restrizioni alla circolazione di generi alimentari che viene decisa a seguito di almeno tre consecutive analisi negative effettuate nel corso della stessa settimana.
Una recente indagine dell’ARPA Emilia Romagna condotta nella Prefettura di Tochigi – oltre a confermare l’attendibilita’ in generale delle misurazioni effettuate e diffuse dalle Autorita’ giapponesi in merito alla contaminazione di aria, acqua, suolo e alimenti – ha consentito di stimare che, seguendo una dieta tipicamente italiana e mangiando cibo reperito sul mercato locale, la dose totale di radiazione assorbita in una settimana sarebbe inferiore a 0,006 milliSievert. Tale valore, estrapolato ad un periodo di un anno, implicherebbe un assorbimento inferiore a 0,312 milliSievert, a fronte dei 2,4 milliSievert di dose annuale mediamente assorbita da radiazione ambientale. A titolo di confronto si puo’ ricordare che un viaggio aereo di andata-ritorno dal Giappone all’Italia implica un assorbimento di una dose dell’ordine di 0,150 milliSievert. Va quindi tenuto presente che la dose di radioattivita’ assorbita tramite alimenti contribuisce in misura contenuta, secondo queste stime, alla dose di radiazione a cui e’ soggetto un individuo che si trovi a vivere nella zona considerata.
Premesso che il consumo occasionale di cibo contaminato non comporta necessariamente un effetto diretto sulla salute, e’ tuttavia buona norma diminuire le possibili occasioni di esposizione mantenendo, ad esempio, una dieta variegata e assicurando una adeguata differenziazione delle zone di approvvigionamento degli alimenti consumati.

INFORMAZIONI UTILI
Nell’ambito dei meccanismi di coordinamento tra Paesi europei, si segnala la presentazione (disponibile in lingua italiana a questo link), svolta lo scorso 7 luglio a Tokyo dall’Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare francese.
Si segnala inoltre che, in occasione del Seminario scientifico italo-giapponese sugli “Effetti delle radiazioni sulla salute umana”, che si terra’ a Tokyo il 24 ottobre presso l’Istituto Italiano di Cultura e al quale partecipera’ il Prof. Aldo Pinchera, uno dei piu’ noti esperti mondiali della materia, l’Ambasciata organizzera’ un incontro del prof. Pinchera con la comunita’ italiana. Seguiranno informazioni di dettaglio.
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