marco
22-05-2007, 12:15
Serializzato sul mazazine seinen di Shueisha, Ultra Jump, “Abara” riprende le tematiche noir e pseudo-investigative del suo illustre predecessore.
Chi ha imparato ad amare le fosche tinte della narrazione di Nihei, comprenderà sin dalle prime pagine quanto questa nuova opera che ci accingiamo a presentarvi sia in linea con il capolavoro fantascientifico dell’autore, BLAME.
Uno stile di disegno affilato, pungente, quasi doloroso nelle sue graffianti pennellate, e uno scenario apocalittico, tratteggiato con una goticità che ben poco presenta di romantico.
Questi gli elementi di base dello stile di Nihei, architetto che ha consacrato il suo estro al fumetto, e che ritroverete dopo mesi di attese finalmente appagate nelle vostre fumetterie.
Calatevi in una decadente megalopoli del futuro, vessata dalle gesta sanguinarie di un killer disumano: un bel problema per i cittadini, se si considera che la non-umanità dell’assassino non si limita al suo profilo psichico… Chi potrebbe fermare un mostro se non un suo simile?
Cerchiamo di destare la vostra curiosità con una piccola chicca: “abara” in giapponese significa “costola”. Si fa riferimento a un elemento chiave della vicenda, che vi invitiamo a scoprire a luglio, su MANGA 2000 N.81!
fonte www.paninicomics.it
Chi ha imparato ad amare le fosche tinte della narrazione di Nihei, comprenderà sin dalle prime pagine quanto questa nuova opera che ci accingiamo a presentarvi sia in linea con il capolavoro fantascientifico dell’autore, BLAME.
Uno stile di disegno affilato, pungente, quasi doloroso nelle sue graffianti pennellate, e uno scenario apocalittico, tratteggiato con una goticità che ben poco presenta di romantico.
Questi gli elementi di base dello stile di Nihei, architetto che ha consacrato il suo estro al fumetto, e che ritroverete dopo mesi di attese finalmente appagate nelle vostre fumetterie.
Calatevi in una decadente megalopoli del futuro, vessata dalle gesta sanguinarie di un killer disumano: un bel problema per i cittadini, se si considera che la non-umanità dell’assassino non si limita al suo profilo psichico… Chi potrebbe fermare un mostro se non un suo simile?
Cerchiamo di destare la vostra curiosità con una piccola chicca: “abara” in giapponese significa “costola”. Si fa riferimento a un elemento chiave della vicenda, che vi invitiamo a scoprire a luglio, su MANGA 2000 N.81!
fonte www.paninicomics.it