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Visualizza versione completa : Le vostre storie!


miakaxyz
25-03-2006, 18:19
::) Scrittori udite uditeeee!!!! ;D

A tutti coloro che scrivono fan fiction sulle opere di Yuu Watase, pubblicate qui i vostri lavori.
Saremo lieti di leggerli e commentarli! ::)

Postate qui il titolo e un'introduzione o un pezzo iniziale della storia. Se invece è una storia breve potete pubblicarla anche tutta (max 3500 caratteri). In caso superate il numero di caratteri, postate il link di una pagina web dove l'avete pubblicata, così chi vuole leggerla per intero potrà farlo.
Mi raccomando l'intro della storia deve essere comprensibile e soprattutto deve attirare, se volete che tutti vadano a leggere! :P

E' vietato il materiale Hentai!

Aspettiamo i vostri post! :-[

Maria
26-03-2006, 20:55
Questi sono pensieri di Houki...

Speranza…



Non posso crederci… e mai me ne farò una ragione… che tu oramai non sei più tra noi…
Nella mia mente vivi sono i ricordi dei tempi passati insieme… così pochi ma così intensi…
Quando ti incontrai per la prima volta capii subito che la mia vita sarebbe cambiata da lì a poco.
Eravamo identiche ma con caratteri decisamente diversi.
La tua forza d’animo così ardente e la tua solarità avvolsero il mio cuore in un dolce tepore.
Non pensavo sarebbero bastate le tue parole, i tuoi sorrisi radiosi e i tuoi modi di fare a cambiarmi fino a tal punto…
Sei stata per me maestra di vita ma ,soprattutto, un’amica pronta a sostenermi in ogni circostanza…
Sei stata proprio tu ad avvicinarmi a sua Maestà e a farmi comprendere quanto in realtà lo amassi… non è così Korin?
Mi hai infuso coraggio in quei fatali attimi facendomi dono della tua forza affinché salvassi Saihitei…
Non ti ringrazierò mai abbastanza…
Sai?... in questo momento mi daresti della stupida…
Sto piangendo…
Calde sono le lacrime che sgorgano dai miei occhi in questo momento…
Non dovrei piangere… vero Korin?
Ma come non potrei?!... tu non sei più qui con me…
Avrei desiderato tu fossi parte integrante della mia felicità…

Perché?... perché non ci sei più?...

Ma io aspetterò… attenderò pazientemente il tuo ritorno!
E allora, quando finalmente riapparirai, perché so che lo farai, raggiante come sempre dinanzi a me… mi getterò tra le tue braccia…
E dopo averti stretto forte piangerò e piangerò fino a finir le lacrime…
Ciò che provo per te non morirà mai… le fiamme di questo sentimento sono vive e ardono sempre più… mi danno la forza di continuare a di sopportare la tua mancanza…
Questa speranza che mi anima trascenderà ogni cosa e mi porterà a quel giorno…
E allora incrocerò nuovamente il tuo sguardo e il mio cuore traboccherà di gioia…

marco
27-03-2006, 20:59
:'( mi son commosso maria. sei stata la nostra prima scrittrice :)
^.^
grazie :D

Maria
29-03-2006, 16:30
Figurati!^^ questa è un'altra...spero che non sia troppo lunga... è un tema scolastico!XDè su Nuriko e Korin



“Ricordi…purtroppo ricordi…”


“Ryuen?”

“Ryuen?”

una voce cristallina invocò il nome di un bambino.
Il diretto interessato aprì lentamente gli occhi, focalizzando, infine, la figura femminile accanto a lui.

“Korin?...”

La bambina sorrise accarezzando la guancia tiepida del fratello.

“Hai dormito per tutto il tempo… eri davvero stanco… è quasi ora di cena…” disse con somma dolcezza.
Ryuen si alzò dal letto particolarmente confuso e inquieto. Korin poggiò entrambe le mani sul suo bel viso “Qualcosa non va, fratello?” lui arrossì vistosamente. Prese quelle manine tra le sue scostandosele attentamente dal volto “E’ tutto a posto… è solo che non posso dire di aver dormito serenamente…” la rassicurò.
Lei si oscurò in viso “Mi dispiace tanto!...”. Vedendo la sua sorellina così in pensiero per lui, la trasse a sé sussurrandole dolci parole per tranquillizzarla. Korin si mostrò felice e si sentì protetta in quel dolce tepore.

~.~.~.~.~.

Dopo aver cenato, i due, uscirono di casa diretti in giardino.
Ryuen si gettò sul prato osservando il cielo stellato. Korin gli si sedette accanto composta.

“Guarda le stelle,fratellino… sono tantissime!...” esordì.

“Già” fece lui.

“Se osservate bene formano la costellazione della Fenice… il nostro dio protettore… chissà se negli altri regni si vedono allo stesso modo…” seguitò la bimba sdraiandosi anche lei appoggiando la testa sul petto del fratellino.

“Le sette stelle di Suzaku…” sussurrò malinconico.

La mano della piccola accarezzò languidamente il petto stesso soffermandosi sul cuore

“E’ qui, Ryuen?... è qui il simbolo della costellazione?... ti fa onore… non sei felice di essere uno dei prescelti? Un guerriero celeste?... sei stato scelto da Suzaku per proteggere questo paese… sai… ho saputo che anche Saihitei, il nostro futuro imperatore, è uno di voi…”.

Il bambino la guardò: nei suoi occhi la gioia di vivere ed i desideri tipici di una fanciulla.

“Tu vorresti…”

“Diventare una delle promesse spose dell’imperatore… mi piacerebbe tanto ma… non so se sono all’altezza…” concluse ponendosi questo quesito ostentando preoccupazione.

Si sentì avvolgere completamente e ne rimase stupita.

“Sciocca… sei bellissima… sarai una sposa stupenda… non devi affatto fartene un problema…”

Lei si sentì al settimo cielo. Si girò di scatto e baciò il fratello sulla fronte.

“Allora il giorno in cui vestirò l’abito scarlatto sarai accanto a me… fratello mio…”

Lui annuì serenamente trasportandosi in un ultimo abbraccio.

“Certo sorellina… non riuscirei a starti lontano neanche per un secondo…”

Entrambi risero e parlarono del più e del meno, finché non andarono a letto.

~.~.~.~.~.

“Esci fratellino?...”

“Si… vado a fare una commissione e torno…”

“Vorrei venire con te…”

“E’ meglio di no… oggi per strada c’è un traffico incredibile…”

“Ma…”

“Korin?...”

“D’accordo… resto a casa…”

Ryuen posò una mano sul capo della sorellina scompigliandole un po’ i capelli e le rivolse un bel sorriso.

“Torna presto, fratellino!” gli disse.

“Contaci…”

Il bimbo corse via e Korin ne seguì la fuga con gli occhi sino a che non lo perse di vista. Una voce la invitò a rientrare…

~.~.~.~.~.

Ryuen stava per rincasare. Sulla strada del ritorno un improvviso boato e un nitrito di un cavallo si espansero nell’aria. Una folla di gente si ammassò su quello che doveva essere il luogo di un qualche incidente.
Il bambino avvertì un tuffo al cuore e corse incontro a quelle persone facendosi strada tra loro. I loro occhi e le loro battute non preannunciavano nulla di buono…

“Oh!... che tragedia!”

“Era così giovane…”

“Povera piccola!...”

Ryuen si bloccò una volta giunto in prima fila. Non riuscì a proferire alcuna parola. Boccheggiava incredulo mentre copiose lacrime cominciarono a sgorgare da quegli occhi sgomenti.
Protese una mano tremolante verso quel corpo esanime e sanguinante a terra…

“KOOOORIIIN!!!!” urlò con tutta la disperazione che aveva.

Tutto intorno a lui perse valore.

“Bambino… scostati!”

“Korin…”

“Non puoi stare qui…”

“Korin…?”

“Forza!”

“Korin?!?”

“Bambino?”

“Non può essere vero!!...”

“Ehi?!... mi stai ascoltando??!!”

“Non puoi essere morta!!!”

Quelle voci estranee risuonarono solo come fastidiosi ronzii…

“Era tua sorella? Era la tua sorellina?... ormai è morta… fattene una ragione!...”

Col cuore straziato urlò con tutto se stesso.
Fuggì via rifugiandosi nella camera della sorella che lui tanto amava.
Cadde a terra privo di forze digrignando i denti e maledicendosi.
Fissò lo specchio dinanzi a lui… così familiare e pieno di ricordi.
Si sciolse i capelli che caddero ribelli sulle spalle.
Fissò nuovamente lo specchio osservando l’immagine che rifletteva…

“Ko… Korin…” sibilò estenuato.

Accarezzò, ormai privo di senno dal dolore, il vetro ostentando quasi sollievo e contentezza, poi, si avvicinò di più posando entrambe le mani sullo stesso, lo sollevò da terra portandoselo al petto e stringendolo a sé…

“Io e te saremo sempre insieme… non è vero mia adorata sorella?...”

Baciò languidamente lo specchio con occhi semiaperti che, ormai, avevano perduto ogni vitalità lasciandosi, infine, cadere a terra tra singhiozzi e lacrime abbandonatosi all’oblio.



Fine

miakaxyz
29-03-2006, 18:16
:'( commoventeeeeeee!!! Sei davvero brava!!!!
::)
Presto metterò un link anche nel sito per le Fan fiction e le fan art, e li collegherò qui al forum, così magari i visitatori ci danno uno sguardo, e partecipano anche loro!

Maria
29-03-2006, 18:41
Grazie!^^... Nuriko e Korin mi hanno sempre affascinata!... soprattutto il loro meraviglioso rapporto...

Nuriko
30-03-2006, 21:25
Davvero belle! :'( Sei brava a scrivere fanfiction!!

Maria
01-04-2006, 22:23
Grazie!^^

marco
02-04-2006, 11:00
:'( maria sono bellissime, apriti il topic " le commoventi storie di maria" o roba simile e mettile li (sempre dentro fan fiction pero)
ti faccio 2 applausi uno per ogni storia ::) ::)

Maria
02-04-2006, 16:59
AH!AH!AH!... grazie!!^^''... prima che ne faccia un'altra debbo aspettare l'ispirazione...

In realtà ora sto progettando una storia mia con personaggi miei (già caratterizzati... e abbastanza fighi!... (secondo le mie amiche))

-kiaretta-
09-04-2006, 17:00
Buondì!
Sono Chiaretta (o -kiaretta-, a seconda dei siti a cui sono iscritta) ^_^
Ho letto le due storie di Maria e mi sono piaciute, però sono così triiiistiii :'(
Non dovrei parlare io, però, che su fushi ho scritto un'unica ficcy piuttosto strappalacrime anch'essa...
Dato che ho l'impressione che superi i limiti di lungheza vi lascio il link del sito di ff su cui l'ho pubblicata, se volete darle un'occhiata!
Spero che il link funzioni!!

La fic si intitola "Hear me cry" ed è una one-shot su Suboshi ^__^

Commento: "E se mai arriverà un giorno in cui non sentirò più questo insopportabile male al cuore, spero che non sia adesso. Adesso voglio tenerti ancora con me, in un abbraccio infinito, in un dolore eterno. "

http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=47176&i=1

Buona lettura! :)

Maria
09-04-2006, 20:21
Ti dico solo che per scrivere storie il mio unico punto di riferimento è Edgar Allan Poe... quindi credo di aver detto tutto!

Trovo il suo modo di scrivere affascinante e conturbante al tempo stesso... le sue storie sono scritte con enorme maestria e credo che il suo modo crudo e realistico sia superlativo... e si adatta ad ogni genere di storia.

Io nelle storie che scrivo voglio appunto mettere in evidenza la cruda realtà dei fatti... preferisco descrivere i sentimenti analizzandone il lato negativo e quello positivo cercando di farlo nei migliore dei modi.. e spero che questo sia arrivato a chi l'ha lette...^^

Maria
09-04-2006, 22:46
kiaretta... è molto bella!!^^

miakaxyz
10-04-2006, 00:13
complimenti chiaretta, è molto triste ma bellissima! :'( :'( :'( :'( :'( Grazie della tua partecipazione! Se vuoi iscriviti anche a questo forum, così parliamo ancora! :)

marco
10-04-2006, 10:39
Si mi piacerebbe anche a me che scrivesse qualche cosa nel nostro forum è molto brava ^.^, complimenti!!

Chiaretta
10-04-2006, 17:13
Detto, fatto!
Mi sono iscritta! ;)
Grazie per i complimenti, sono molto contenta che la fic vi sia piaciuta!
Parteciperò con piacere anche agli altri topic!
Un bacio
a presto!!

marco
28-04-2006, 13:42
:) è da molto che non si scrive qui, il link non funziona più no giusto ;-)

Chiaretta
04-05-2006, 16:57
Non sono una brava moderatrice, eh? :'(
Cmq, riparo subito! Innanzitutto riposto la fic, così anche se il link non funge, non fa niente....


*Hear me cry*


You passed me by
And yours heart is
As cold as ice
(You passed me by)

Did you see me cry?
(Did you ask you yourzelf)
Did you see my cry?
(Did you ask yourself why)
Can you hear me cry?
(Did you ask yourself)
Will we ever grow apart?

You couldn't say
Needed someone knew

And you actually thought
Deep inside I knew

I wonder where will we go
Will we be the same?
(You passed me by)

E’ stato un brivido, un semplice fremito quello che ha attraversato il mio corpo, eppure sembra che improvvisamente tutto sia diventato freddo come il ghiaccio.
Cos’è questa sensazione?
Il vuoto.
Come se tutto il mio io si sia svuotato, lasciandomi solo quest’orribile senso di desolazione. Mi manca qualcosa. Proprio quella cosa che prima di tutte trovava spazio nel mio cuore… proprio lui…
“Fratello?”
Lo chiamo.
Perché non risponde? Dov’è? Perché non mi dice “Cosa?”? Perché non mi guarda interrogativo, smettendo di suonare il flauto, ma con le note già pronte sotto le dita?
Il fremito continua inesorabile, mentre qualcosa blocca la mia voce: un immenso groppo mi stringe la gola; le lacrime pungono sotto le palpebre.
Non sento la sua aura spirituale.
Non riesco a sentirla.
Era in missione, lontano, ma riuscivo sempre a percepire la sua presenza qui vicino a me, dentro me.
Tutto sembra diventare più scuro e opaco, come se il Sole si stesse spegnendo.
Ho freddo.
Non capisco perché ma mi viene da piangere… Se adesso lui potesse vedermi piangere forse mi direbbe che sono uno stupido: non c’è motivo di piangere, anche se non mi ha risposto… vero?
I brividi continuano, ma sono diversi da prima. Mi scuotono con forza come per farmi accettare il pensiero che cerco di scacciare. Ho paura, ma devo stare tranquillo, perché non è vero. Quel pensiero cattivo, non è vero.
Non è vero.
Quello che sto per pensare non è vero.
Mi sento incompleto, spaventato, come se un forte colpo di vento avesse fatto volare via la mia piccola casa di paglia e adesso io sia allo scoperto, in balia del pericolo…

Perché non mi rispondi? Perché non ti sento, dannazione?!

No! Non è vero! Non devo dirlo!
Se non lo dico, non sarà successo niente. Tutto resterà perfetto come prima.

Dovunque andremo, sarà sempre lo stesso, vero?

Solo noi due.
Solo noi due per sempre. Vicini come le nostre splendenti costellazioni.
Se ti cerco con più foga sicuramente riuscirò a sentirti.
“Fratello!”
Chiamo la sua presenza con tutto me stesso. La sua aura dev’essere da qualche parte e forse non la sento solo per colpa di questi brividi!
Ma questo pensiero si fa strada. Sempre di più. Ma non devo pensarlo veramente, non devo dirlo.
Dove sei, fratello? Perché non riesco più a sentirti vicino? Perché?

*Possibile che le stelle di Suzaku…*

No! Se non lo dico, se non lo penso, non sarà vero niente! Potremo restare insieme!
Le lacrime scorrono sulle mie guance e mi mandano il volto in fiamme. Cosa sta succedendo? Non è vero! Non è vero!

*Possibile che le stelle di Suzaku l’abbiano ucciso?*

Ucciso…
Ucciso…
Ucciso…

È solo un eco maledetto…

Ucciso…
Lui non c’è più…
Da nessuna parte…?
Neppure se lo cerco?

L’hanno ucciso…

Ecco… inesorabilmente, tutto va in pezzi…

“Non ci posso credere…”

È mia questa voce? Strozzata dai singhiozzi… Eppure mi sembra tutto così lontano…

Ucciso…

Ho un gran mal di testa, e questi brividi continuano, ma è perché sto cercando di fermare le lacrime…. Non capisco niente, non vedo più nulla per via del pianto che offusca tutto nella sua patina sfuocata…
Ho tanta voglia di addormentarmi…
Vorrei fare un sogno, un sogno bellissimo, dove io e mio fratello viviamo il un paese in pace, dove la guerra non esiste e la morte l’invenzione di un maligno, che non può esistere.
Non esiste perché niente ci può dividere, vero, fratello?
No, niente ci può dividere.
Adesso tornerai dalla missione, sorridendo, e suonerai per noi il tuo flauto. Qualcosa di allegro, perché quando Seiryuu sarà invocato, non ci sarà più la guerra neppure qui. E noi due vivremo veramente nella pace. Insieme.Ho tanta voglia di addormentarmi, perché così, quando mi sveglierò, ti troverò vicino a me. Terrò gli occhi chiusi e sentirò la musica giungere delicata alle mie orecchie, poi aprirò lentamente le palpebre e potrò vederti sorridere…

Ti ricordi, fratello, di quanto fosse triste allora, mentre infuriava la guerra e noi camminavamo in mezzo a macerie e cadaveri, tenendoci per mano? Avevamo paura, tremavamo e avremmo preferito lasciarci andare alle lacrime, ma continuavamo a camminare. Senza mai lasciare le nostre mani. Senza allontanarci l’uno dall’altro e sentendoci un po’ più forti. Tutta quella disperazione ci aiutava a ricordare che non tutto era ancora perduto: eravamo ancora insieme.
Ti ricordi le serate sotto le stelle? Quando prima di dormire, suonavi il flauto ed io restavo ad ascoltarti, interrompendoti ogni tanto?
In quei momenti tu mi guardavi torvo, ma io ero felice lo stesso, perché anche se a volte litigavamo per delle sciocchezze, sapevamo che saremmo sempre stati vicini e che, anche quei momenti di rabbia, si sarebbero trasformati in ricordi sbiaditi, da raccontarci in futuro ridendo della nostra ingenuità.

Ogni volta che ti guardavo e notavo le nostre somiglianze non potevo fare a meno di pensare di quanto in realtà fossimo diversi, e dire a me stesso: voglio diventare come lui. Voglio essere degno di assomigliargli così tanto.

Perché tu eri il mio obbiettivo.

Tu, così serio, sensibile, responsabile.
Io, impulsivo, infantile e capriccioso.
Quanto desideravo raggiungerti e dimostrarti che avevi davvero ragione ad essere orgoglioso di me, e non solo per il bene che mi volevi, ma anche perché finalmente sarei diventato una persona matura.
Sento un bisbiglio intorno a me, ma mi arriva lontanissimo, quasi impercettibile: è Amiboshi? È lui che mi parla?

Lo sapevo che eri ancora qui… tu non mi lasceresti mai…
Ti prego, parla ancora, fammi sentire che ci sei, che non è vero niente!


“Sembra che Amiboshi… vale a dire il suo gemello, nonché compagno di avventure…”


Nakago? La voce è la sua… cos’è che vuole dire?


“… abbia perso la vita.”


Zitto! Non dirlo! NON DIRLO! Non fare il mio stesso errore! Se lo dici diventerà la realtà, e questa non è la realtà, vero Amiboshi?
Ma queste lacrime continuano a scendere copiose, come se i miei occhi volessero scoppiare dal pianto. Devo urlare, devo fare qualcosa, altrimenti il cuore e la testa mi scoppieranno.

Voglio vederti.
Devo vederti adesso, altrimenti impazzirò…


Tutti i momenti passati insieme, quelli belli, quelli più tristi, quelli divertenti, quelli che vorremmo dimenticare, non torneranno più.

Sto sprofondando.
Come se tutto intorno a me diventasse sempre più buio. Le tenebre mi soffocano, o forse sono solo i singhiozzi, però sto andando sempre più giù…


Non potrò più sentirti suonare il flauto. Non mi risponderai più seccato quando ti interromperò. Non mi sorriderai più.


“…Merda… Maledizione…!”
Degli artigli mi stanno dilaniando da dentro, perché non torni da me??


Non potremo più parlare, né combattere insieme. Non vedrò più l’altro me stesso di fronte a me, ad indicarmi la via giusto per diventare migliore.
Non avrò più mio fratello.

Non avrò più mio fratello.
Mai più…?
Mai più…

È questa la disperazione?

E io che credevo non facesse male fisicamente… eppure io mi sento morire: la testa, le gambe, le braccia mi fanno male; il mio corpo trema, il cuore sta per esplodere.

Non avrò più mio fratello.
I suoi occhi non mi guarderanno più protettivi e sinceri.
Le sue parole non mi faranno più ridere o riflettere.
Non avrò nessuno da cui tornare…



È proprio questa la disperazione? Questo buco nero che mi risucchia e mi fa scoppiare il cuore? Questa oscurità che mi stringe il cuore ogni secondo più forte?

Va bene.

Allora uccidimi…


Uccidimi, disperazione, ma non farmi più vedere questa nuova realtà perché se non potrò stringere la sua mano, non riuscirò a camminare.

Uccidimi, così che possa raggiungerlo subito e non soffrire più così tanto.



Io non sono forte.
Voglio solo sprofondare, sempre più giù, finché non sentirò più i bisbigli, finché non riuscirò più a sentire nemmeno i miei stessi singhiozzi, finché non sentirò più questi passi che mi si avvicinano.
Non voglio sapere chi sta arrivando. Se non può essere Amiboshi, allora non voglio che sia nessun’altro.


Chiunque tu sia, fermati. Non voglio averti vicino.


Voglio solo sprofondare da solo, sino a quando la disperazione non mi avrà inghiottito e portato da mio fratello.



“Poverino… piangi e di disperi…”



Che diavolo vuoi? Sparisci! Non voglio ascoltare la tua voce…


“Hai perso una persona a te molto cara, non è vero?”

Non riesco a fermarmi, devo gridare… ho perso una persona molto cara? No, stupida che non sei altro, non ho perso una persona a me cara, ho perso me stesso…ho perso Amiboshi… ho perso tutto… devo gridare o soffocherò per il dolore…

“STA ZITTA! CHE VUOI SAPERNE TU DI QUESTE COSE?!”

*Eh?! Chi credi di essere tu per parlarmi così? Che diavolo vuoi?*
Anche se ho alzato lo sguardo, non riesco a vedere bene il tuo volto, in mezzo a tutte queste lacrime, ma non m’importa…
Lo so che sei la Sacerdotessa di Seiryuu, ma sparisci, tanto non ho più bisogno di niente.

Volevo la pace per farla vedere a lui.
Volevo che la Sacerdotessa arrivasse per regalargli un mondo più felice.

*Come mi importa adesso?
Come ti permetti di compatirmi? Tu non capisci niente, tu ora non sei nessuno, vai via!
Non ho bisogno della tua compassione, né delle tue parole, né di Seiryuu…*

Ma perché diavolo continui a parlarmi?!
Vai via! Perché non sparisci?! Perché non torni nella tua crudele realtà? Io non la voglio la tua realtà! Io non voglio nient’altro che lui vicino a me, non mi serve altro! Se non posso averlo, allora resterò nell’oscurità…

… Perché mi abbracci?


“… Se hai voglia di piangere, fa pure. Ti terrò stretto a me finché non ti sentirai meglio…”



Cos’è questo calore?

Non riesco più a trattenere le lacrime e i singhiozzi. Devo scoppiare …

Vedo ancora questa oscurità, ma adesso devo risalire dal baratro perché devo dire “grazie” a questa ragazza. Dopo potrò tornare qui, nella disperazione accecante.
Dopo potrò tornare da Amiboshi, ma prima devo dirle grazie, perché il suo calore, in questo terribile gelo, mi sembra così bello…

Fratello… io non ce la faccio senza di te. Mi è stato strappato il cuore dal petto; gli occhi bruciano per le lacrime ardenti, il vuoto continua ad attanagliarmi. Ho un peso sul petto, che non va via, anche se mi dimeno e cerco di resistergli… Mi schiaccia con forza, mi soffoca, ma sembra quasi voglia stringermi come la Sacerdotessa… sei tu, Amiboshi?

Che stupido sono, ero così preso, che non mi sono accorto che sei tornato.
Se tu questo terribile perso che ho sul cuore, vero?

Se sei tu, allora resta.
Non mi agiterò più se rischierò di essere sopraffatto da questo peso che mi opprime…
Se sei proprio tu, mi farà anche piacere...
Sapere che ci sei anche tu, in tutto questo calore, mi fa sentire meglio, come se le cose fossero improvvisamente migliorate. Se chiudo gli occhi come sto facendo adesso, mi sembra veramente che il nostro desiderio si sia avverato… tu sei con me, anche se adesso il tuo pensiero mi fa male da morire, e siamo in un posto pieno di calore e di pace. Intorno a noi ora non c’è nulla di spiacevole.

Restiamo così per sempre, Amiboshi. Con gli occhi chiusi. Potremo riposarci.
Se resteremo così, stretti, con gli occhi chiusi, sotto questo sole dai raggi così caldi, sarà tutto perfetto, non avremo bisogno di nient’altro, solo di noi due…

Ah, no… me ne stavo già dimenticando… il calore non viene dal sole, ma da questa ragazza che mi abbraccia. Devo ringraziarla, anche perché non potrà abbracciarmi per sempre, alla fine ricomincerò a sentire quel gelo, allora mi ricorderò di come fosse tutto più bello in questo momento che il nostro sogno sembra avverato.

Dovrò alzarmi in piedi.

Sarà difficile dirle “grazie” senza di te, ma devo farlo lo stesso, anche se non ne ho il coraggio. Dovrò alzarmi nonostante le gambe mi facciano così male e il petto sia oppresso da te. Non ti preoccupare, non ti farò cadere, anche se mi alzerò. Ti terrò stretto a me, così non potrai allontanarti ancora, ti stringerò a me come sta facendo padrona Yui, così mi potrai ancora opprimere e ferire, ma almeno ci sarai.

E se mai arriverà un giorno in cui non sentirò più questo insopportabile male al cuore, spero che non sia adesso.
Adesso voglio tenerti ancora con me, in un abbraccio infinito, in un dolore eterno.

Spero che non sia adesso, perché ho ancora bisogno di sentirti, in un modo o nell’altro.
Voglio tenerti con me ancora un po’…
E mi viene quasi da sorridere se ti penso vicino.
Solo un momento non è sufficiente…in questa oscurità, per tutta questa strano e fredda notte, ti terrò abbracciato, anche se dovesse durare per sempre…
Presto dovrò alzarmi e ringraziare per il calore che mi è stato concesso in questo gelo, ma non ancora…



Adesso ascoltami piangere.

Puoi sentirmi piangere?
Non chiederti il perché, voglio solo che le lacrime righino il mio volto uguale al tuo…
Puoi sentirmi piangere?
Non chiedermi come, ma non posso fare a meno di piangere se penso che oltre questo abbraccio non ci sarai…
Puoi sentirmi piangere?
E non domandarti se cresceremo mai separati, perché senza di te io non ce la farò, ma finche mi farai male, allora saremo ancora insieme…


Se verrà qualcuno a cacciare il mio dolore, allora lo allontanerò, non ti preoccupare, gli dirò che voglio stare con te ancora un po’, anche se dovrò continuare a piangere.
Ascoltami piangere, ti prego.
Allontanerò tutto, tranne questo calore, perché è troppo bello immaginare che il nostro sogno si sia avverato:

Noi due che corriamo in mezzo a mille volti sorridenti, illuminati da un sole luminoso e caldo, per sempre.


I laugh inside
I think of you

Tell me why
This should suffice
I hold you through the night

Now,will i let it go
Soon i'll let it go

Can you hear me cry?
(Will you ask yourself why)
Can you hear me cry?
(Will you ask yourself how)
Can you hear me cry?
(Will you ask yourself)
Will we ever grow apart?

You,i'll stand by your side
I'll be there for you
(You passed me by)
You,i'll stand by your side
Please,just do me right
(You passed me by)
You, 'ill stand by your side
I'll be there for you






°°°
La canzone “Hear me cry” è cantata da Utada Hikaru e composta da Yoshiki degli X Japan.

Chiaretta
04-05-2006, 17:02
E dopo la ficcy su Fushi, vi posto il primo capitolo della fan fiction su Inuyasha, o melgio, su Kagura e Sesshomaru ^__^
Spero vi piaccia!


*THE WIND*



***
Sei assalito dai dubbi. In te regna la confusione, e non sai distinguere l’ieri dal domani. Ascolta il tuo cuore e troverai una guida. Pulsa come un tamburo, romba come le rapide d’inverno. In fondo, suono e silenzio sono inscindibili.
Ascolta.
Ascolta.
Ascolta.
Sangue, non acqua.
Il tuo sangue.
Suzume-no-kumo (1860)
***




Capitolo 1



Più lo osservava e più l’odio e la paura la divoravano.
Il pallore della suo pelle risaltava troppo in quella semi-oscurità, e i capelli candidi incorniciavano, come i petali di una rosa bianca, il volto di Hakudoshi, così liscio.

“Perché mi fissi così, Kagura?”

“E’ stato involontario, non volevo guardare te, stavo solo riflettendo.” Rispose l’altra prontamente, con tono insofferente.

La domatrice dei venti spostò lo sguardo affilato sul suo ventaglio abbandonato a terra, poco più in là, senza smettere di tormentarsi con pensieri che aveva formulato ormai un milione di volte senza prendere mai veramente una decisione.

Doveva scappare.

Doveva riacquistare la sua libertà, ne aveva tutti i diritti, ma come?

Continuava a rimuginarci su, ma ogni volta vedeva delle porte sbarrarsi davanti al suo cammino.
Era chiaro che l’altra parte di Hakudoshi fosse il vero cuore di Naraku, ma non aveva idea di dove potesse trovarsi.
Avrebbe potuto andare a cercarla, ma quel mostro si sarebbe accorto della sua lunga assenza ingiustificata e l’avrebbe rintracciata e, sicuramente, punita.

Perché il suo cuore doveva essere nelle mani di Naraku?

Automaticamente si portò una mano al petto, ripensando al dolore atroce che aveva sentito l’ultima volta che il suo cuore era stato stretto forte e il movimento suscitò un ghigno di Hakudoshi.

“Paura, eh?” disse ironico, accennando alla sua mano. Kagura la tolse subito, afferrando il ventaglio ed alzandosi in piedi.

“E di cosa?”

Fece scorrere lateralmente la porta e mosse qualche passo veloce, ignorando il bambino che le domandava dove stesse andando.

Sapeva che facendo così stava attirando ancora di più i sospetti di quel moccioso, ma non riusciva a sopportare il suo stato di prigionia e tanto meno il dover stare sempre con quel piccolo Naraku. Se solo quello stupido di Kohaku avesse collaborato! Sapeva certamente dove fosse l’altro neonato, ma non voleva dirglielo.
Bè, l’importante era che non la tradisse, spifferando le sue intenzioni a Naraku…

Attraversò con passo lento il giardino del castello, fermandosi solo un momento a guardare i cadaveri di alcuni servitori. Gli umani di quel castello stavano morendo uno dopo l’altro a causa dell’aura maligna che impregnava tutto, ma questo non era importante. Forse avrebbe potuto divertirsi un po’ con quei corpi prima che venissero fatti sparire, ma da un po’ di tempo la danza dei cadaveri, che un a volta la divertiva molto, iniziava a sembrarle di pessimo gusto.
Però era davvero un bella giornata. Se fosse stata libera, forse a quell’ora sarebbe stata in giro per i villaggi, ad uccidere qualcuno a piacimento, o semplicemente a mangiare in una casa accogliente.

Invece era costretta a stare in quel terribile castellaccio, con un marmocchio immortale e spione e con Naraku.
Ma non poteva arrendersi: doveva avere la sua libertà e l’avrebbe avuta.

Entrò in un’altra ala dell’edificio, più deserta e ancora più buia dell’altra.

E se Naraku l’avesse scoperta e uccisa?
Scosse la testa: possibile che dovesse essere sempre così spaventata e dubbiosa?

Passando davanti ad uno specchio appeso alla parete, si fermò di colpo e uno scintillio le attraversò gli occhi sanguigni: forse era già successa quella cosa…
Si slacciò velocemente l’obi (*) e fece scivolare la parte superiore del suo kimono sotto le spalle, poi, febbrilmente, scossa dall’emozione, si girò rivolgendo la schiena allo specchio e con la coda nell’occhio guardò il suo riflesso. Bastò una minima occhiata a sconfortarla nuovamente: il ragno era ancora lì, in mezzo alle sue spalle. Con una smorfia di disgusto cominciò a rivestirsi.
Non sapeva esattamente quando, ma aveva iniziato a sperare che quell’orribile tatuaggio sarebbe scomparso con Naraku, ed immaginava che, in fondo, a quel bambino nascosto non si sa dove, anche se vegliato da Kanna, poteva accadere qualunque cosa senza preavviso.
Magari la stessa Kanna l’avrebbe ucciso…ma questo, forse, era impossibile…



***
Quando attacchi, attendi il momento giusto.
Quando attendi, resta sospeso come il masso sul ciglio di un precipizio profondo mille metri.
Quando arriva il momento giusto, annullati nell’attacco, come il masso che precipita nel vuoto.
Suzume-no-kumo (1344)
***



Indugiò ancora con le iridi vermiglie sul suo volto riflesso nello specchio e assunse varie espressioni arrabbiate, agguerrite e crudeli, e ad ogni sguardo sentiva che delle catene immaginarie si stringevano ai suoi polsi, ferendola.

Kagura fino a quel momento era stata solo una bambola? Si chiese, appoggiando il palmo di una mano sulla liscia superficie riflettente.

Appena la battaglia fosse finita, con esito positivo, avrebbe regnato come figlia di Naraku, oppure sarebbe diventata semplicemente un giocattolo rotto, come Kohaku?
La grande Domatrice dei venti sarebbe stata controllata fino all’ultimo e poi eliminata?
Avrebbe fatto la figura del burattino che non fa più ridere gli sciocchi spettatori?

E se invece la battaglia li avesse visti perdenti? Sconfitti, costretti a sparire tra le ombre?

Le sue labbra carnosi s’incresparono in un sorriso malizioso: i loro nemici erano forti. Inuyasha e i suoi resistevano da un sacco di tempo; c’era anche quel lupastro che forse non andava sottovalutato; Kikyo possedeva quella straordinaria forza spirituale in grado di annientare Naraku e… Sesshomaru… Sesshomaru con la sua Tenseiga aveva dimostrato di essere capace di risolvere la situazione…

Se lei non era una bambola, allora doveva smettere subito di seguire gli ordini del suo burattinaio, doveva prendere il coraggio a due mani.
Le venne in mente un assurdo sentimentalismo umano che aveva sentito durante una delle sue spedizioni. Delle donne si erano dette l’un l’altra di ascoltare il proprio cuore, che è l’unico che può dare una risposta, che può essere una vera guida. Stupidi umani, che assurdità! …E poi lei in quel momento non ce l’aveva neanche il cuore, come avrebbe fatto ad ascoltarlo? Di quello sciocco cuore avrebbe sentito solamente il dolore, nient’altro.

Una scintilla di ribellione le brillò sul volto.
Se doveva morire, non si sarebbe fatta eliminare da Naraku dopo essere salita sul trono per un istante. Se veramente la sua vita era segnata, allora avrebbe esalato il suo ultimo respiro da libera.
Doveva tentare il tutto per tutto.

E come se quell’affermazione, quell’improvvisa determinazione avesse diradato la nebbia intorno alla sua ragione, cominciò veramente a riflettere su un piano, con lucidità e coraggio.

Si sedette sul pavimento e, sventolandosi lievemente con il ventaglio, cercò una scusa per iniziare ad allontanarsi dal castello.
Doveva portare dei frammenti della sfera?
No, innanzitutto non sarebbe riuscita a prenderli, e poi questo l’avrebbe legata ulteriormente a Naraku, o a Inuyasha, che l’avrebbero certamente cercata… si sarebbe basata unicamente sulle sue forze, per quanto esigue.

Quando partire?

Si stuzzicò le labbra con le dita. Doveva aspettare.
Doveva aspettare il novilunio, così Naraku sarebbe stato fuori dai piedi.
Sì, era quello il momento più opportuno, almeno avrebbe avuto un giorno di vantaggio, e se avesse visto i saimyosho li avrebbe uccisi con le sue lame di vento.

Avrebbe detto che sarebbe andata a cercare Kikyo.
Le sembrava un motivo più che valido per essere lasciata, in realtà, libera di scorrazzare alla ricerca dell’altro moccioso.
Avrebbe ucciso il cuore di Naraku e poi sarebbe partita di nuovo, verso un paese lontano, per ricominciare da capo, in totale libertà.


§§§

La notte inoltrata era più luminosa che mai per via della luna piena.
Il vento fresco ristorava i pochi abitanti del castello dalla calura che li aveva attanagliati durante la giornata

In piedi davanti alla finestra, Kagura pregustava già la sua vendetta, la sua fuga, la sua vittoria. E non le importava se poi sarebbe stato tutto vano: era troppo bello immaginare il suo trionfo.
Sentì i passi leggeri di Hakudoshi entrare nella stanza accompagnati da Kohaku, ma non gli diede la possibilità di parlare, domandandogli subito senza voltarsi:

“E’ bella stasera la luna, vero?” mentre un ghigno le si allargava sul volto; ancora pochi giorni e finalmente quell’astro luminoso non avrebbe rischiarato il cielo del castello…

“Non dire assurdità…” l’apostrofò il bambino, ma l’argomento aveva colpito nel segno, infatti quello se ne andò subito per evitare altre smancerie del genere.

§§§

“Io vado.”

“Dove?”

“A cercare Kikyo, dove se no?” Kagura era già salita sulla sua piuma, quando Hakudoshi le lanciò uno sguardo interrogativo.

“Naraku non ti ha certo dato questo incarico…” il piccolo inarcò un sopracciglio che fu in parte coperto dalla frangia di ciocche chiare.

“Non possiamo aspettare ancora! È vero, non ho avuto l’ordine, ma se trovassi Kikyo e riuscissi a portarla da Naraku, lui non potrebbe che esserne felice, non credi?”

“TU trovare Kikyo e portarla qui? Non pensi di essere troppo ottimista?” rise l’altro.

“Sei tu ad essere troppo presuntuoso: io sono sempre la Domatrice dei venti!”

“E’ vero, ma forse è meglio che io venga con te, avanti, andiamo.” E si avvicinò per salire a sua volta sulla piuma, ma Kagura si alzò un po’ scuotendo la testa.

“Meglio di no. Quella dannata sacerdotessa sentirebbe subito la tua aura. Forse la mia si noterebbe di meno, e comunque non penso che lei voglia uccidermi, quindi ho più probabilità di te… Senza contare che Naraku oggi non può rimanere da solo!”

“Va bene” assentì quello, contrariato, dopo un istante di riflessione “ma dove credi di andare? La stiamo cercando da un sacco di tempo e non l’abbiamo ancora trovata, pensi veramente di riuscirci da sola?”

“Non assicuro di riuscirci in breve tempo, ma ho anch’io i miei informatori. Sono sulla pista giusta. Addio.”

Sentì Hakudoshi borbottare qualcosa, ma ormai era troppo lontana per capirlo e presto non l’avrebbe più neppure visto.
Perfetto.
Tutto era andato secondo i suoi piani, anzi, era stato fin troppo facile, forse avrebbe dovuto insospettirsi…
Ma aveva raccontato quel cumulo di menzogne con una serietà disarmante e adesso aveva il via libera.
Naraku si sarebbe accorto presto del suo tradimento, doveva fare molto in fretta, o perlomeno trovare qualcuno che desse il filo da torcere al suo burattinaio… Non poteva contare su Inuyasha perché anche lui era un umano, adesso, ma forse sul lupastro, Koga, o chissà, magari avrebbe veramente incontrato Kikyo lungo la strada che conduceva all’altro neonato…

Mentre faceva le sue congetture, però, doveva decidere dove cercare effettivamente il moccioso. Kanna, ovviamente, non aveva detto minimamente in quale direzione si sarebbe mossa, e lei non aveva tempo da perdere. Pensò che dovesse trovarsi in un luogo disabitato, dove il rischio di essere disturbati era minimo, se non nullo, o forse in un ambiente più freddo, dove Kanna poteva trovarsi più a su agio…

Stava volando tra le nuvole più basse, quando sentì un’aura familiare.
Si guardò un attimo intorno, poi, vicino ad una sorgente, scorse il proprietario dell’aura, insieme ad una bimba e una specie di demone ranocchio: Sesshomaru.

Che piacevole sorpresa, forse poteva fare qualcosa…

Iniziò a scendere osservando il potente demone cane che gli dava le spalle, con i lunghi capelli d’argento al vento, ma senza potersene rendere conto, dopo pochi attimi, lui si voltò e i loro sguardi s’incrociarono.
Un secondo dopo, il demone aveva estratto la sua spada più affilata ed aveva saltato, tagliando in due la piuma di Kagura, che aveva saltato a sua volta, atterrando in equilibrio, ma decisamente colpita dalla prontezza dei riflessi del suo avversario e dall’improvvisa aggressività.

“Sei un po’ nervosetto, Sesshomaru?” disse con un sorriso astuto, avvicinandosi lentamente, come per fare intendere di non cercare la lotta.

“Cosa ci fai qui, Kagura?” la sua voce profonda era segnata dall’irritazione e la lama della spada era alzata in direzione della Domatrice, e non accennava ad abbassarsi

Si fissarono un momento negli occhi senza aggiungere altro, ignorando il trambusto che nel frattempo stavano creando Jaken e Rin, che correva intorno a Kagura strillando a gran voce parole che la donna non ascoltava minimamente.

“Rin, adesso smettila.” Intimò Sesshomaru, senza però rabbia e impazienza.

“Si! Rin la smette!” la bimba si impuntò sui piedi e si fermò vicino a Kagura, portandosi una mano alla fronte, come i militari in sull’attenti. Serrò le labbra con un’aria decisamente seria e per qualche secondo trattenne anche il respiro, come per rendere più autentica la sua affermazione.
Jaken la afferrò spazientito per un braccio e lei si dimenò un poco, ma poi si lasciò portare dietro il demone cane, al sicuro per ogni evenienza.

“Cosa ci fai qui?” domandò di nuovo lui, sempre in guardia.

“Puoi anche abbassare la lama, non ho intenzione di combattere contro di te, mi trovavo solo da queste parti e ho pensato di farti un salutino…” si giustificò l’altra, avvicinandosi ancora con calma.

“E’ difficile da credere, ogni volta che ti ho visto hai portato solo guai. Sentiamo, cosa sta tramando adesso Naraku?”

“Cosa sto tramando io, al massimo…” lasciò Kagura in sospeso, abbassando con la punta delle dita la lama di Sesshomaru e rivolgendogli un sorriso smaliziato. Jaken si lasciò sfuggire un “oh!”.

“Che cosa, signora?” domandò subito Rin, scordandosi di tenere la bocca chiusa, come aveva deciso di fare poco prima.

Kagura inarcò un sopracciglio, irritata:

“Non chiamarmi signora, non sono una vecchia!”

“Non gridare con Rin.” La ammonì il demone cane con un sibilo quasi serpentesco “Allora, che diavolo vuoi? Non ho certo tempo da perdere con te…”

“Stasera sarà il novilunio.” Spiegò.

“Questo lo sapevo anche da solo.” Ribatté aspramente lui.

“Credevo ci saresti arrivato, ma evidentemente hai bisogno che ti dica tutto… dato che Naraku è un mezzo-spettro, stanotte si scomporrà e sarà molto vulnerabile, così, volevo darti un’indicazione, nel caso ti venisse in mente di vendicarti di lui per quanto è successo nella tomba di tuo padre…”

Le labbra di Sesshomaru si allargarono in un ghigno amaro e si voltò, dandole le spalle.

“Ecco cosa volevi… vuoi ancora propormi quel patto, vero? Ma la mia risposta è sempre la stessa: non ho alcun motivo di aiutarti. Se vuoi liberarti di lui, fallo da sola.”

“Sei solamente uno stupido demone arrogante! Non ho certo bisogno di te!” si tolse una piuma dai capelli e la fece ingrandire “spero proprio che Naraku riesca ad ammazzarti prima che io faccia la stessa cosa con lui!” vi salì sopra e, ancora livida di rabbia, mordendosi un labbro, volò via.

Maria
05-05-2006, 17:41
Sesshomaru x Kagura forever!!!! :-*
Molto bella!^^

miakaxyz
05-05-2006, 17:58
complimenti!!!! è bellissimaaaaa! 8) sei molto brava chiarettaaaa! ::)

Sio
05-05-2006, 18:48
Ho letto il primo cap della fic su Sesshomaru e Kagura. Ho bisogno di vedere come continua prima di poter giudicare però... posta presto il secondo cap! 8)

marco
06-05-2006, 10:20
Sono bellissime Chiaretta :-* finalmente hai ripostato la fict che ti ha portato da noi( che trovo stupenda) e quella che ci avevi tanto annunciato su Inuyasha ;) attendo il secondo capitolo non puoi lasciarmi cosiiiiiiii dai chiaretta :)

Non sono una brava moderatrice, eh?

nuuuu sei bravissima, scrivi argomenti, posti, sei bravissima =^.^= :-X

Chiaretta
07-05-2006, 20:59
;D Grazie, sono molto contenta che la storia vi ispiri ^__^
Ecco qui il secondo capitolo

*The Wind*


***
Quell’anno il nobile Shayo perì assiderato nel gelido mare invernale; un ramo carico di fiori primaverili schiacciò il suo successore, il nobile Ryoto; l’erede, il nobile Moritake, morì fulminato in un temporale estivo. Allora divenne signore del feudo il nobile Koseki.
Egli disse: “Contro le intemperie non posso far niente”.
Durante le prime piogge autunnali, fece giustiziare tutte le guardie del corpo, mandò in convento tutte le concubine, mise al bando i cuochi, sposò la figlia del capostalliere e dichiarò guerra allo shogun.
Il nobile Koseki regnò trentotto anni.
Suzume-no-kumo (1397)
***


Capitolo 2

Ormai la notte era inoltrata. Aveva già sprecato parte di quelle ore notturne senza luna, troppo preziose per non essere sfruttate sino in fondo, ma purtroppo di Kanna e del moccioso ancora nessuna traccia.

“Dannazione!” sibilò scendendo a terra, nel bel mezzo della foresta immensa che stava sorvolando da alcune ore, appena trovò una zona meno rigogliosa. Eppure credeva che quel posto potesse essere perfetto per il neonato! Molto difficile da attraversare, e tanto sconfinata da perdercisi facilmente, quella foresta sembrava il nascondiglio adatto, ma evidentemente si sbagliava… Forse era meglio spostarsi in qualche zona montuosa particolarmente aspra…Si guardò ancora intorno. Non si era allontanata poi molto dal luogo in cui aveva incontrato Sesshomaru, aveva continuato a girare in tondo, tanto era sicura che da qualche parte in quel punto inaccessibile potesse trovarsi una traccia…

Davanti a lei scorreva un torrente e tutto era più luminoso per via delle numerose lucciole che svolazzavano tra i fili d’erba più lunghi. Sospirò e si accovacciò su un masso, guardando per alcuni istanti l’infrangersi dell’acqua sulle rocce. Decisamente, così non andava.
Era stata davvero una sciocca ad allontanarsi senza avere indizi. Certo, poche ore prima le era parso indispensabile solo allontanarsi all’istante da quel castello, ma adesso doveva ammettere che aveva praticamente gettato all’aria un’opportunità probabilmente irripetibile.

“Brava, Kagura” si disse amaramente osservando il proprio riflesso, un po’ sformato dalla corrente, illuminato dalle lucciole “Davvero geniale, non c’è che dire… cosa pensi di fare?”
Poi, all’improvviso, un fruscio attirò la sua attenzione. Era sempre più vicino, sembrava che qualcuno stesse correndo forte in suo direzione dall’interno della foresta.

Si mise meccanicamente in guardia stringendo il ventaglio e fissando con attenzione un angolo della boscaglia. Cominciava a sentire il rumore di passi. Doveva essere più di una persona. Probabilmente erano demoni che avevano notato la sua presenza, sicuramente pesci piccoli. Ridusse gli occhi a due fessure nel momento stesso in cui una piccola creatura saltò fuori dalle fronde, correndo e ansimando.

Era Rin.

La bimba, visibilmente spaventata, fissò incredula la donna che le si stagliava davanti con il ventaglio pronto ad attaccare e subito le si lanciò tra le braccia, facendola sussultare:

“Signora!” Aveva vari graffi sulle braccia. Kagura non ricambiò la stretta e, ancora stupita, rivolse nuovamente lo sguardo purpureo verso la foresta: c’erano altri passi e altri fruscii, ma non potevano essere Jaken e Sesshomaru.

Dopo un battito di ciglia, due demoni corsero a loro volta fuori dalla boscaglia, ringhiando, con le unghie acuminate e gli occhi iniettati di sangue, ma bastò che la donna agitasse una sola volta il suo ventaglio, perchè i mostri scomparissero, dilaniati dalle lame di vento.

La bimba non si era accorta che i suoi inseguitori ormai erano ridotti a brandelli, e continuava a stringere forte la vita della Domatrice, tremando. Con una strana smorfia la donna la allontanò:

“Non c’è più nessuno.” disse. Era la prima volta che veniva abbracciata, e quella sensazione di calore l’aveva in qualche modo agitata: non sapeva come poter fare a sua volta la stessa cosa, e comunque non intendeva stringere quella mocciosa che l’aveva chiamata di nuovo “signora”…

Rin, senza badare alla stizza con la quale Kagura l’aveva allontanata, si guardò intorno rincuorata, subito rivolse alla sua salvatrice un grande sorriso e le prese una mano, stringendola con foga, con un’espressione buffa:

“Grazie, signora! Grazie!” strillò, e si mise a saltellarle intorno.

Che diavolo stava succedendo? Pochissimi minuti prima stava rimuginando da sola, mentre adesso una personacina ululante le faceva le feste: le stava venendo mal di testa.

“Ti ho già detto di non chiamarmi signora…” bisbigliò stancamente.

“Meno male che c’eri tu, signora, altrimenti quei mostri mi mangiavano!” esclamò con semplicità la bimba, fermando il suo balletto.

“Cosa ci fai qui da sola? Il suo ‘paparino’ non c’è?”

“Mi sono allontanata seguendo un grillo.” affermò, sempre sorridendo, la piccola umana.

“Va bene, va bene…” rispose svogliatamente la Domatrice del Vento, chiedendosi mentalmente come avesse fatto Sesshomaru a perdere di vista la sua preziosa bambina “Adesso stai zitta per un po’, devo riflettere.”

“Su cosa?” chiese subito Rin, sedendosi per terra.

“Sul da farsi” disse sbrigativamente, dandogli le spalle.



Quanti modi potevano esistere per rintracciare un’aura a grande distanza?
Sapeva che esistevano delle pietre particolari per trovare le auree, ma non le sarebbero certo servite se si fosse trovata troppo lontana dall’obbiettivo.
Come fare per scovare Kanna?
Essendo entrambe figlie di Naraku, forse c’era qualcosa che le legava in maniera tale da farle scoprire la sua posizione?

Strano… Avrebbe dovuto accorgersene dopo tutto quel tempo…
Se non esistevano metodi per rintracciare su due piedi l’altra parte di Hakudoshi, allora doveva cercare di guadagnare del tempo. Più tempo possibile.
Per guadagnare tempo doveva trovare un sistema per tenere Naraku impegnato…
Non aveva senso perdere ancora più giorni per rintracciare Inuyasha e compagni e convincerli ad attaccare… non le avrebbero creduto, anzi, avrebbero pensato a qualche trappola… era del tutto inutile raccontar loro la storia della sua diserzione, tanto non sarebbe servito a niente…
Kikyo… perché, quando quella sacerdotessa serviva, non era mai nei paraggi?



“Signora? Io ho fame…”

La voce di Rin la fece tornare bruscamente alla realtà: si era totalmente dimenticata della sua presenza, così quando, girandosi, vide il suo volto piccolo ma serio scrutarla dal basso all’alto, le sembrò più che normale chiederle:

“Sei ancora qui?” domanda che, mentalmente, rimangiò subito. Dove poteva andare, in una notte senza luna, una bimba così piccola da sola?

“Tu non hai fame? Io si. Stavamo cercando del cibo quando mi sono messa a saltare dietro a quel simpatico grillo verde, così non ho mangiato niente.” Spiegò Rin, ignorando il quesito e iniziando a giocare con due sottili legnetti “Non riesco ad addormentarmi se ho fame.”

“Ah…” con ogni probabilità era quasi l’una di notte. Ancora alcune ore e il Sole sarebbe tornato a splendere, restituendo a Naraku la sua forza. Non poteva pensare di fermarsi per mangiare o dormire.

“Una volta il signor Sesshomaru ha catturato per Rin un ottimo animale, e anche se non l’ha cotto bene, era molto buono. Signora tu cosa vuoi mangiare? Per me, al momento, va bene qualunque cosa.” La bimba sfregava tra di loro i legnetti mentre parlava, senza fissare Kagura.

“Ascolta, mocciosa…” incominciò la donna, ma si bloccò all’istante, vedendo una scintilla scaturire dal legno. Rin sorrise, appoggiò a terra i legnetti e guardò per un attimo le piccole lingue di fuoco che danzavano davanti ai suoi occhi, poi si alzò e cominciò a prendere altri pezzetti di legname per non farlo spegnere.

“Sei brava…” bisbigliò stupita la Domatrice. Lei non l’aveva mai fatto. Non aveva mai creato il fuoco. Certo, era la Domatrice del Vento, non aveva certo potere sugli altri elementi… però quella mocciosa l’aveva fatto.

“Comincia a fare freddo.” spiegò Rin aggiungendo alcune foglie al focolare, che pian piano si ingrandiva “Se vuoi, puoi scaldarti anche tu, signora. Il signor Sesshomaru fa sempre un fuoco per Rin, quando ha freddo.”

Silenziosamente Kagura si adagiò vicino al fuocherello e guardò i suoi colori vivi mescolarsi e rincorrersi nella lieve brezza, poi, visto con la coda nell’occhio, un rametto, lo prese e lo gettò nella brace, vedendola agitarsi e crescere ancora un poco, senza riuscire a nascondere un sorriso soddisfatto, che però mutò subito in un’espressione seria: ma cosa stava facendo? Non aveva tempo da perdere e si metteva a giocare con uno stupido falò? Doveva trovare un modo per ottenere la sua libertà!

Rin sorrideva aggiungendo nuovo combustibile al suo piccolo focolare, le lucciole volavano lentamente tra l’erba alta, il fiume produceva un calmo sottofondo musicale, insieme alle fronde degli alberi che si agitavano molto lievemente.


Quella non era libertà?




No… La libertà non poteva essere così semplice.

La libertà doveva essere devastante e tanto immensa da togliere il respiro.

Non poteva consistere nel guardare la luce delicata delle lucciole sulla riva di un torrente.

Non poteva certo esistere nel riflesso di un piccolo fuoco sul volto sorridente di una bambina.



Oppure si…



La Domatrice del Vento afferrò un altro rametto e lo accompagnò vicino alle fiamme, lasciandolo poi bruciare in un turbinio di scintille.


“Rin!”

Le due si voltarono unanimemente in direzione della voce che aveva squarciato il loro fragile silenzio, ritrovandosi a fissare un possente demone cane dai lunghi capelli argentati e un’espressione insondabile.

La bambina si alzò chiamando il suo ‘paparino’ per nome e correndogli incontro, afferrandolo poi per una mano e iniziando a spiegargli in fretta quello che era successo, sorridendo ed indicando Kagura.

La donna era rimasta seduta, con un terzo rametto tra le dita, a guardare rapita la mano di Sesshomaru appoggiata sul capo di Rin e il colore dorato dei suoi occhi seri.

“La signora mi ha aiutato e tenuto compagnia!” stava dicendo Rin, saltellando.

Quando il demone cane si voltò verso la Domatrice e incrociò il suo sguardo con quello rosso di lei, una specie di scossa richiamò alla realtà la ragazza, che si era come incantata, e la fece alzare di scatto.

“Non c’è bisogno che mi ringrazi.” Farfugliò brevemente “Adesso devo proprio andare.”

“No, signora!” ululò Rin, prendendo a Jaken il suo bastone e agitandolo in aria in maniera molto infantile “devi restare a mangiare con noi!”

“Rin, non essere maleducata. Se è impegnata non può assecondare i tuoi capricci.” L’interruppe Sesshomaru, senza però durezza.

“Ma se non mangia non riuscirà a riflettere come si deve…” fece la piccola tristemente.

Lui si avvicinò al fuoco e osservò se andava bene per cuocere del cibo, poi ordinò a Jaken di preparare ciò che prima avevano trovato e si sedette per terra. Nella semi oscurità i suoi capelli brillavano alla luce delle lucciole. Rin si accovacciò vicino lui con aria decisamente mogia e stuzzicò Jaken mentre cercava di cuocere della carne, mentre Kagura rimaneva in piedi, a fissare il trio, in quella strana pace.

“Naturalmente” disse improvvisamente la voce profonda del demone cane “se vuoi puoi fermarti con noi. Ormai si sta facendo molto tardi.” Si voltò a guardare la donna.


Non doveva accettare. Rischiava di perdere la sua unica occasione per diventare libera.
Non poteva fermarsi con lui. Doveva cercare la sua libertà.


Non voleva andarsene.


Non voleva allontanarsi dalla luce del fuoco e delle lucciole.


Stava perdendo tempo.


Mangiare carne cotta su un piccolo fuoco, seduti per terra, poteva definirsi libertà?


Che domanda sciocca le era venuta in mente in un momento così delicato.
Però non sapeva la risposta.
Desiderava conoscerla, anche se era una sciocchezza.


“Mi farebbe piacere… rimanere…”

Maria
07-05-2006, 23:23
Bedda bedda!!!^^

marco
09-05-2006, 09:58
mamma mia per la seconda parte ti faccio anche un disegno a mano.. non queste iconcine prefatte *___* è stupenda, mi è piaciuto più del capitolo 1
hai creato delle atmosfere da fiaba. ;)

:) :) :) :) :) :) :) :) :) :)
Sei grandeeee

Sio
10-05-2006, 15:37
La seconda parte mi è piaciuta molto di più rispetto alla prima che non è che non mi fosse piaciuta, ma non mi aveva lasciato niente di particolare. La seconda è migliore.
Unico appunt piccolo piccolo, le parole dette da Sesshomaru in qualche punto forse sembravano stonate nella sua bocca, il concetto espresso andava bene, ma secondo me lui le avrebbe formulate in maniera leggermente diversa, questa cmq è quello che avrei fatto in una mia storie, non voglio certo mettere bocca nelle tue! ;)

Sono curiosa di leggere il continuo! :)

marco
10-05-2006, 20:53
curiosa mai quanto meee ;)

miakaxyz
11-05-2006, 12:20
bravissimaaaaaaaaa *_*

se aprissi un topic in questa sezione con tutta la storia, sarebbe meglio! tanto vorrai deliziarci ancora, vero? :-*

Sio
11-05-2006, 14:41
infatti, penso che le fic che hanno più di un cap andrebbero messe in un unico topic, altrimenti andare a ricercare i vecchi capitoli per le pagine di questo è scomodo.

Chiaretta
11-05-2006, 16:24
;)Grazie mille a tutti!
Grazie Sio! E' vero, anch'io sono molto dubbiosa circa tutto quello che faccio dire a Sesshomaru ;D non so mai di cosa farlo parlare, mi trovo decisamente più a mio agio con Kagura, ma d'altra parte, non potevo farlo stare zitto...
Allora apro un topic solo con la fic!

Sio, perchè non pubblichi anche la tua Sesshomaru/Rin, se vuoi?
A me piacerebbe leggerla! :)

Sio
11-05-2006, 23:15
Quella è stata la mi seconda fic e mi vergongno un po' dello stile.... :(

Vi racconto una cosa curiosa che mi è successa qualche giorno fa relativa alla mie fiction: Ripulendo la cartella Glenda ho trovato una mia fic su Le situazioni di Lui&Lei che avevo pubblicato a capitoli su Fanfiction.it. Per cutiosità ho deciso di rileggerla e farmi quattro risate su quanto scrivevo male.
Dopo poche righe esclamo ad alta voce: Ma questa l'hos critta io???!!!
Non ricordavo minimamente la trama, o meglio,la ricordavo diversa!
Lo stile era migliore del previsto anche se ogni tanot ho trovato errori di grammatica (ho il vizio di rileggere poco e niente dopo aver scritto).
Però mi ha divertito perchè non ricordavo minimamente di aver provato quei sentimenti!
Sono passati solo 3 anni e non me lo ricordavo! E pensate che era anche in parte autobiografica!
Ma a farmi morire dal ridere i commenti che scivevo fine capitolo ai miei lettori! Ero completamente pazza!
L'ho data a Corwin da leggere per fare quattro risate e riferirmi se ero più matta allora od adesso! :D

Luthy
16-05-2006, 00:09
Ho letto solo ora tutte le fic che avete postato...
Bellissime,ma ho notato che in tutte c'è tristezza,o chiaramente espressa o di fondo...Vi piacciono le cose tragiche?
Sio,ho sentito parlare della tua Sesshomaru/Rin...Ti prego,postapostapostaposta!!Mi fa piacere sapere che non sono l'unica che tiene a quella coppia!
E siccome non mi faccio mai i fattacci miei,ecco la mia Sesshomaru/Rin.Beh,non proprio mia...
E' frutto di una collaborazione tra Hocchan (la mia migliore amica) e me:lei ha pensato alla storia,elaborata su spunti di entrambi,io l'ho corretta (per Hocchan il discorso diretto è una tragedia) e ho aggiunto qualcosa per renderla più comprensibile (alcune volte si smarriva il soggetto...)
Ops,mi sono accorta che è troppo lunga!!
Beh,potete vederla sul mio lj:http://shiinait.livejournal.com/5657.html
Spero vi piaccia!
Ecco l'incipit
Così nacque Suzaku…
Rin ormai era cresciuta ed era diventata una bellissima ragazza, ma non si era separata da Sesshomaru, anche dopo la fine di Naraku e di tutta la storia della sfera. Sesshomaru, dopo qualche tempo, le aveva anche chiesto se volesse andare a vivere tra gli umani, come le sarebbe convenuto, ma lei aveva risposto che voleva restare al suo fianco. Il demone diceva sempre che poco gliene importava, ma come sosteneva il suo fido Jaken gliene importava eccome! Anche se non lo avrebbe mai ammesso, era felice di avere accanto la piccola umana.
Suzaku è collegato a tutta una ff su Inuyasha che Hocchan sta scrivendo.Questo è solo un piccolo pezzo che può essere preso a sé stante.Anche se il ritmo ora è veloce,piano piano rallenta.
Aspetto commenti,positivi e negativi!

Sio
16-05-2006, 17:30
Appenaho tempo leggo la tua Fic Luthy.

Intanto commento il terzo cap della fic di Chiaretta: molto bello, incomincia a prendermi, me molto curiosa di leggere il seguito.
P.S. Alllora non sono l'unica fissata con quella pelliccia! :-*
Quanto deve essere bello dormirci???? :-*

marco
16-05-2006, 20:54
bellissima la fic Luthy =^.^=
mi piace come hai fatto evolvere l'amore tra Rin e Sesshomaru.

Sio potevi approffitare del bagno si Sesshomaru per fregargli la pelliccia ::) ogni lasciata è persa ;)
si io adoro dormire per terra :-*

Luthy
16-05-2006, 21:27
bellissima la fic Luthy =^.^=
mi piace come hai fatto evolvere l'amore tra Rin e Sesshomaru.

Grazie!Passerò il tuo entusiastico elogio anche ad Hocchan!
Avevamo inventato anche un finale piuttosto demenziale,ma abbiamo preferito virare sul romantico...

Sio potevi approffitare del bagno si Sesshomaru per fregargli la pelliccia ::) ogni lasciata è persa ;)

Già già...deve essere bellissimo stendersi su quella pelliccia... :-X

si io adoro dormire per terra :-*

Ma dai!Un po' come la protagonista di "kitchen" della Yoshimoto!
Anche io amo dormire per terra...
Sarà l'influenza del sacco a pelo che usavo quando andavo agli scout?

marco
16-05-2006, 22:09
ah ah ah anche io ero negli scout ;) allora è dna

Sandokan81
16-05-2006, 23:51
Molto belle davvero, io sono più bravo a scrivere racconti originali^^

marco
17-05-2006, 10:30
puoi pubblicarli allora apriti una board, descrivi un po i personaggi e pubblica =^.^= sono curioso :-*

Sandokan81
17-05-2006, 14:22
Ok allora preparo un racconto che ho scritto qualche tempo fa con le descrizioni dei personaggi e lo posto^^

Sio
17-05-2006, 15:22
Si possono inserire anche le storie originali????
Buono a sapersi, potrei farci un pensiseriono!



Ok allora preparo un racconto che ho scritto qualche tempo fa con le descrizioni dei personaggi e lo posto^^


Non vedo l'ora di leggerlo!

Sandokan81
17-05-2006, 16:51
Mi fa piacere, cercherò di postarlo a breve^^

Maria
18-05-2006, 17:28
Ora che è quasi estate (anche se purtroppo ho gli esami maledetti di mezzo)ho l'ispirazione giusta per dare vita alla mia storia :-X
Cercherò di postare al più presto il primo capitolo... (mi sarebbe piaciuto allegare anche delle illustrazioni ma... se kmi chiamassi Leonardo da Vinci sarebbe tutto così semplice...)

Sandokan81
19-05-2006, 00:58
Credo non serva essere Leonardo da Vinci per donare emozioni, ognuno ha il suo stile e credo sono molto belli sempr perchè nascono dalle tue sensazioni interiori Maria^^

Sio
19-05-2006, 15:19
Una volta anche io volevo realizzare delle illustrazioni per una mia storia, da sola non riuscivo perchè non sono molto brava, così chiesi ad una mia maica di farle per me sotto descrizione, ma la cosa non riuscì...
Anche se fisicamente alla fine c'eravamo capite, sia con i personaggi che con i paesaggi non riusciva e realizzarli come li desideravo... non riuscivano a venir fuori come li sentivo...
Così ho rinunciato, ninete illustrazioni.

Sandokan81
19-05-2006, 16:50
Le sensazioni interiori che portano a creare delle illustrazioni sono cose difficili da far riprodurre ad un'altra persona anche quella che più ti conosce nel profondo, sono cose inconscie che provengono dal cuore e si manifestano solo attraverso le immagini che il proprio io crea^^

Maria
19-05-2006, 18:06
Senz'altro ma io dicevo che se la mia abilità nel campo artisitco fosse un pò più alta sarebbe un gioco da ragazzi creare illustrazioni così su due piedi! :)

Sandokan81
19-05-2006, 18:09
Però è bello avere ognuno una qualità e tu ne hai nello scrivere immagino^^

Maria
19-05-2006, 18:13
:P :P
Yeah! 8)

Sandokan81
19-05-2006, 18:16
Poi mi piacerebbe leggere qualcosa scritto da te Maria^^

Maria
19-05-2006, 18:25
Intendi originale?
Perché due storie su fushigi le ho già postate 8)

Sandokan81
19-05-2006, 18:33
Si le ho letto sono meravigliose^^ però qualcuna originale sarebbe bello leggerla^^

Maria
19-05-2006, 18:38
Vedrò di pubblicarla al più presto... :P

Sandokan81
19-05-2006, 18:46
Non vedo l'ora di leggerla, che genere sarà?^^

Maria
19-05-2006, 18:54
Ammetto che i personaggi che ho creato sono in perfetto stile shoujo ma la storia in sé per sé non è poi così terribilmente romantica.
E' in stile fantasy e tutto si verifica in una terra diversa dalla nostra. Un pò anche medievale.

Sandokan81
19-05-2006, 18:56
Ah sembra affascinante, io ho scritto un racconto pure un pò su quello stile qualche anno fa, si rifaceva alla ricerca del Graal, ma in ìnvece l'oggetto era un libro misterioso contenitore di misteri oscuri^^

Maria
19-05-2006, 19:01
Interessante!!! :-X

Sandokan81
19-05-2006, 19:06
Si, è una trilogia in 3 parti, i personaggi sono io con miei amici^^

Maria
20-05-2006, 10:37
Comunque non so se hai visto nella sezione fan art che ho postato in orginal fan art sia i disegni dei mie personaggi che il prologo (ancora da terminare ;D)

marco
20-05-2006, 12:23
si maria terminalooo ;) apri un topic solo per il tuo prologo =^.^= se lo merita =^.^= ::)

Sandokan81
20-05-2006, 13:17
Si ho visto molto belli Maria^^

Maria
21-05-2006, 17:22
Grazie!!^^ e che sti giorni sono catturata dal "Codice Da Vinci" il libro e me lo sto leggendo.
E' che se faccio una cosa non faccio l'altra :o
Per scrivere aspetto sempre il calar delle tenbre se no non mi viene l'ispirazione... :P

Sio
21-05-2006, 17:40
Ah, ah!
Anche a me piace scrivere di notte.

Sandokan81
21-05-2006, 21:59
A me piace la sera solo a chiaror di luna scivere immerso in un'atmosfera particolare^^

Maria
21-05-2006, 22:29
Ecco qui il continuo del "prologo" :)
Finalmente sono riuscita scrivere un'altra paginetta!
Scusate la mia incredibile lentezza ma io preferisco soffermarmi molto sulla forma e i particolari.. per questo il risultato è anche piccolo! ;-)
Spero vi piaccia...




Un bambino correva per rincasare. Un sorriso smagliante sulle sue soffici labbra. Stringeva sul suo petto delle buste con dei viveri.

Dei suoi coetanei giocherellavano tranquilli nella piazza principale della grande città. Questa, in ogni attimo della giornata, era sempre colma di persone, quasi a scoppiare. Provenienti da ogni parte del continente , la capitale del Regno delle Fiamme, era per loro un ottima zona di commercio. Assicurarsi un posto di lavoro e notorietà nel cuore della città, era assicurarsi una vita lussuosa e priva di sacrifici. La vita quotidiana di tutti i giorni dei cittadini consisteva nel cercare di ottenere più abilità nelle arti della guerra e nella fabbricazione sempre più innovativa e rischiosa di armi .

Non per niente, il Regno, era anche noto per le sue armate:schiere di assassini e non di uomini.

Fortunatamente, in un regno simile, vi erano ancora rimasti certi valori.
Il re era un sovrano dai modi pacati e gentili. Avvolta da un’insolita aura pacifica.
Odiava le guerre futili e, gli ultimi anni del suo mandato, erano stati condotti con estrema semplicità e allegria.
Gli abitanti lo amavano e portavano un enorme rispetto per un re rimasto uomo.

Purtroppo… a sporcare tutto, ci pensò un generale dell’armata imperiale. Un’ individuo che in sé nutriva un profondo astio nei riguardi di un re troppo indulgente. Era un uomo che plagiava chi purtroppo cadeva fra le sue grinfie. Un uomo senza scrupoli, capace di tutto. La sua immagine, così imponente e flessuosa catturava l’attenzione di molti. I suoi lineamenti sottili e i suoi modi sereni con gli altri non destavano alcun sospetto. Ma dietro quegli sguardi… quei sorrisi… si nascondeva un vile.


Quella notte accadde si qualcosa… e ben presto tutti ne sarebbero stati a conoscenza…


Il piccolo rientrò a casa posando sul tavolo le buste, poi si tolse la casacca avana che portava sulle spalle su una sedia.
“Sorella!!sono tornato!!ho portato quello che mi avevi chiesto!!... la signora è stata molto gentile!!.. mi ha regalato anche una mela!!”
raccontò con enfasi il tutto terminando con una lieve risata.
Una donna scese le scale velocemente aggrappandosi alla ringhiera.
“Davvero?... è stata molto gentile…si!”
Il bimbo le si avvicinò lasciandosi accarezzare come un cucciolo.
“Non hai picchiato nessuno??”
Sgranò i suoi occhini azzurri
“Certo che no!.. per chi mi hai preso?per un teppista da quattro soldi??!”
Rispose quasi risentito, andandosi a sedere al tavolo. Si mise a giocherellare con la mano facendola rotolare da una mano all’altra fissandola. La ragazza tenne a stento una risata mentre si portava ai fornelli per preparare la cena.
“Oggi c’era un sacco di gente in giro… molta più del solito!... chissà che è successo!”
disse innocentemente il ragazzino.
Lei si bloccò qualche secondo come colpita.
“Qualcosa?... forse c’era una fiera e non ce ne siamo accorti…”
Lui scese dalla sedia cominciando a sferrare colpi per gioco fendendo l’aria e niente più.
“No!no!... c’erano anche molti soldati!... tutti omoni grandi e grossi e con delle belle armature!.. un giorno diventerò come loro!!!”
rispose con ferrea convinzione.
La donna si voltò con le braccia conserte, sbuffò sonoramente con un sorrisetto divertito.
“Vorresti diventare come quei scimmioni?... preferirei diventassi un bel ragazzo con dei saldi valori… altro che scimmione burbero e privo di ogni sensibilità!”
Lui se la guardò senza proferire parola, facendole comunque intendere che aveva più che ragione.
“Bé ma non tutti sono così!!proprio oggi alla bancarella ho conosciuto un bambino come me!.. mi ha raccontato che il suo papà lavora nella milizia e che è molto buono!”
Lei sorrise.
“Quindi voglio diventare come il suo papà!”
Si avvicinò accovacciandosi alla sua altezza posandogli le quelle mani calde e curate sulle sue gracili spalle.
“Sono certa che sarà così!...”
Si rialzò di scatto imprecando contro i fornelli all’opera.
“Whhha!!!accidenti!!.. fiuuu!... è tutto a posto!!.. ah!ah!ah!.. che sbadata!...”
Voltò la testa verso il piccolo.
“Forza!apparecchia la tavola!.. la cena è pronta!”
Lui annuì e subito cominciò ad apparecchiare.

Sandokan81
22-05-2006, 00:02
Meravigliosa^^ anche se piccolo pieno di fascino, non vedo l'ora del seguito^^

Sio
22-05-2006, 14:19
Oggi ho un po' da fare, ma se faccio in tempo leggo e poi passo a commentare. 8)

Maria
22-05-2006, 22:39
Non finisco mai di stupirmi! ;D
Ecco l'altro pezzo del prologo!!.. il prossimo che posterò sarà l'ultimo!... anche perché terminerà il prologo.. e posso dire che terminerà male :'(
Ecco a voi!! :)


Quella stessa notte, la salma del re, fu trasportata all’interno dell’immenso castello da un gruppo di 4 soldati che, attoniti e ancora increduli, non osavano proferire parola. Kronos era seduto sul trono con aria soddisfatta, guardava con occhi languidi quella processione. Il corpo fu appoggiato a terra, dinanzi a lui. Si alzò e scese i 3 scalini per portarsi a pochi centimetri di distanza dal fratello. Scrutò per qualche secondo la sua immagine pallida. Erano ancora visibili i segni di una cruda lotta, e quella macchia scarlatta sul ventre. Non disse nulla e non fece un gesto. Li voltò le spalle disinteressato e per niente turbato ordinò alle guardie spaventate di portarlo via e di distenderlo nella sua stanza. I 4 uomini annuirono e obbedirono.
Kronos prese la spada che era poggiata accanto al trono. La rinfoderò e si avviò fuori dal castello. Una sentinella colpita da quel comportamento, quasi lo fermò. Il futuro sovrano se lo guardò dall’alto verso il basso e poi poggiò i gelidi occhi su i suoi ,quasi per farli intendere quale enorme mancanza di rispetto li avesse appena mostrato.
“Ehm… a quest’ ora di notte altezza… volevo solo sapere dove … perdonate la mia impertinenza!” tentò di spiegare inginocchiandosi poi ai suoi piedi. Kronos rise di gusto “Già!... altezza… è questo il nome che mi si addice di più… non trovi?”. La sentinella sgranò gli occhi sempre bassi rimanendo un po’ sorpreso di quella domanda. Poi scattò in piedi per rispondere “S-si!altezza!..” delle gocce di sudore colavano dalle sue tempie per l’ovvio nervosismo. “Comunque…” seguitò il sovrano avvicinandosi all’uomo con fare minaccioso “… non sono affari che riguardano un essere ignobile come te!!” concluse a denti stretti soddisfatto dell’aria di terrore che animava quella povera guardia. Dileguandosi dal castello era come se un’ombra nefasta avesse appena abbandonato quelle mura.

Nella camera da letto del sovrano, il corpo martoriato del povero regnante giaceva sereno sul soffice letto reale. Le guardie incredule scalpitavano per la rabbia. Il gran consigliere aveva un volto severo e oscuro, gli occhi chiusi e la mente in meditazione.
“E’ assurdo!!!... quel mostro!!!... lo ha ucciso!!!” sbottò furente una di loro serrando i pugni e fremendo.
Gli altri non risposero. Il gran consigliere si fece avanti e poggiò una mano rugosa segnata dal tempo sulla possente spalla del soldato “Comprendo il tuo dolore… purtroppo però… la situazione che si è venuta a creare è più grande di noi… non vi è soluzione al momento… pazientiamo…”.
Intanto, una giovane recluta di 13 anni, ascoltava interdetto tutto il discorso da fuori la stanza. Aprì lentamente la porta mostrando solo i suoi occhi vispi e poco sereni.
La guardia di prima si voltò sentendo un rumore “Dartz!” disse leggermente sorpreso.
Il ragazzo entrò e con uno sguardo malinconico chiese spiegazioni.
Il padre li si avvicinò tramutando il suo volto rabbioso in un volto dolce e sereno “Lo sai che dovresti andare a letto?... quante volte ti ho detto di non girare per il castello dopo un certo orario?”
Lui fece un sorrisetto furbo “Ma padre!... debbo ancora cenare!!”
L’uomo si voltò verso i suoi compagni per cercare un assenso. L’anziano consigliere annuì con la testa.
“Andiamo Dartz!ti accompagno!”
“Si!”
I due lasciarono la stanza.



Di notte, la capitale, non era mai molto affollata. La gente durante certe ore preferiva rintanarsi nelle proprie abitazioni per evitare guai con i briganti del luogo che animavano le notti cittadine. Kronos notò un cambiamento nell’aria: il cielo si fece grigiastro e delle enormi nuvole nere minacciavano pioggia. “Pioggia?... qui?... è proprio quello che ci voleva!... aria di cambiamento! In onore della mia ascesa al potere!!” sbottò sorridente. Dopo continuò la sua ricerca. Le guardie ai suoi ordini erano dei completi incapaci!... non riuscivano nemmeno a trovare un bambino!... e dire che avevano tutti i mezzi per mettere a soqquadro la città!...
Si guardò attorno in cerca di qualche indizio che potesse condurlo direttamente da lui:
Si lui.
Il bambino.
Non un bambino qualunque.
Quel bambino.
Il figlio del re.
Quello che lui stesso allontanò dal palazzo reale circa 7 anni prima. Ora si chiese perché mai lo avesse lasciato in vita…
Kronos credeva fermamente che quel moccioso potesse essere un grave pericolo per lui e per i suoi piani. Ma per fortuna era riuscito a toglierlo di mezzo strappandolo all’affetto dei suoi veri genitori.
Qualche giorno prima venne a scoprire che il piccolo era stato allevato da una donna particolare. Forse una strega.
Quella donna poteva rivelarsi più pericolosa del bambino stesso!.
La famiglia reale da sempre era nota per i poteri invocativi che i loro componenti possedevano.
Tuttavia, il fratello, non possedeva alcuna particolarità.. se non quella di essere vomitevole.
Invocare un dio o una creatura sacra era una prerogativa di un re.
Lui… non aveva la benché minima idea di come fare…
Per lui ogni cosa che andava oltre il suo concetto di “normalità” non rivestiva per lui alcun interesse.
E dire che per condurre un regno come quello delle Fiamme ci voleva più che un aiuto dal cielo!
Kronos invece, a differenza di quello stolto di suo fratello, aveva ereditato un’enorme potere spirituale nonché la capacità di richiamare su quella terra il dio della guerra e della distruzione: il sommo Odino.
Forse era per questo motivo che i genitori si rifiutarono di far salire al trono uno come lui. In primis erano loro stessi a temere il proprio figlio. Furono dei meriti idioti allora!...
Ma la situazione per fortuna volse al meglio. Ed ora finalmente aveva quello che tanto bramava. Il potere.
C’era solo un ostacolo da superare… anzi due!...
La donna.
Il bambino.
Kile aveva ricevuto in dono alla nascita un’antica spada di diamante. In essa era incastonata una pietra di rubino particolare. Stranamente, senza che lui lo prevedesse, la spada scomparve in circostanze misteriose dal castello subito dopo la scomparsa del piccolo. Una coincidenza anormale.

Sandokan81
23-05-2006, 02:30
Bravissima Maria, stupefacente ^^

miakaxyz
23-05-2006, 19:10
Ah, ah!
Anche a me piace scrivere di notte.

ma scrivete a mano o al pc? io preferisco di granlunga la penna!!!!

Sandokan81
24-05-2006, 00:41
Il fascino della penna è sempre unico, anche se poi la maggior parte delle volte le copio al pc^^

Maria
24-05-2006, 17:23
La penna è unica ma se so che la storia è piuttosto lunga preferisco il computer

Sandokan81
24-05-2006, 18:22
Vero, a volte è più veloce il pc^^

Sio
24-05-2006, 19:11
Scrivere con inchiostro nero su carta bianca è una delle cose più meravigliose della vita, però è più faticoso, si posta peggio alle correzioni e poi cmq dovrei metterlo su pc, quindi faccio direttamente su pc.

marco
24-05-2006, 20:38
Maria è bellissima *.* apri un post e metti il tuo prologo per intero poi ::)

Sandokan81
25-05-2006, 00:19
Io spero a breve di postare il mio lavoretto^^

BlackFriday
20-06-2007, 18:05
Cavolo... pensavo di trovare qualche racconto da leggere qui, ma vedo che su Fushigi Yuugi la situazione fanficcara italiana è molto carente, peccato!
Vi segnalo una bella storia che ho tradotto anni fa, ad opera di un bravissimo fanwriter americano che ha scritto lavori molto molto meritevoli su questo manga della Watase. Perdonate se la traduzione non sarà impeccabile, ero più piccina, eheh!

"Night" di Gerald Tarrant (ita)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=5364&i=1

"Night" by Gerald Tarrant (inglese)
http://mitsukake.com/aoiryuu/fanfic/seiryuu/seiryuu-night.html

Chiaretta
20-06-2007, 18:31
;) io l'avevo già letta su efp... però ho notato che il mio commento non c'è... :allibito: mi sembra strano perchè in genere commento tutto quello che leggo.
Mah, la rileggerò di nuovo!

marco
21-06-2007, 10:19
Apprezzo, ma qui ci sono le ff degli iscritti, magari posta una tua creazione, ;) c'è più gusto ..

Aspettiamo la tua presentazione BlackFriday :) :)

miakaxyz
21-06-2007, 18:03
Alcune si sono un pò sparpagliate ma ci sono:
http://forum.fushigiyuugi.it/index.php/topic,26.msg104.html#msg104 <---- in questo topic se sfogli, ce ne sono varie.

e anche una di freiya qui:
http://forum.fushigiyuugi.it/index.php/topic,1073.0.html

I diretti creatori vengono qui a pubbliccarle. Non andiamo a postare o a linkare quelle fatte da altri se non sono presenti nel forum.
Se ne hai scritto qualcuna tu, apri un post in questa sezione. 8)

BlackFriday
25-06-2007, 22:47
Ah capisco! Mi scuso se ho violato qualche regolamento!
Eh purtroppo non ho scritto nulla su Fushigi, senò l'avrei postato volentieri...

marco
26-06-2007, 11:16
nun preoccuparti ;)

yuina
02-03-2012, 22:18
Tracce di me, FF su Ayashi no Ceres
La trama è abbastanza semplice io che esprimo un desiderio ad una stella cadentem quello di entrare in un manga. E la stella cadente mi fa entrare dentro Ayashi no Ceres XD

http://forum.fushigiyuugi.it/showthread.php?t=5076