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Visualizza versione completa : Gli autori e le case editrici giapponesi


miakaxyz
14-06-2008, 21:38
La recente disputa legale (http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19266) tra il mangaka Raiku Makoto, autore di Zatch Bell! (e allievo del più famoso Kazuhiro Fujita, creatore di Ushio e Tora), e il suo ex editore ha sollevato grandi polemiche sulle condizioni lavorative a cui la Shogakukan, casa che ha prodotto famose opere come Detective Conan, Inuyasha, Saikano o Patlabor, sottoporrebbe i suoi autori.
Un'altra autrice è intervenuta sulla faccenda, pubblicando sul proprio blog (http://blog.mayutan.com/archives/51397618.html) parole durissime. Si tratta di Mayu Shinjo, nota in Italia per Strofe d’amore e Virgin Crisis pubblicati da Star Comics, che lo scorso anno ha deciso di abbandonare per sempre Shogakukan, per la quale lavorava dal 1994.

L'autrice lamenta condizioni al limite della schiavitù, umiliazioni verbali e minacce esplicite da parte del suo editor, sorta di tutor che le case editrici nipponiche assegnano ai propri autori col compito di consigliarli nel modo più produttivo e portare al successo le loro serie.
La Shinjo riferisce di essere stata praticamente costretta a realizzare, in prossimità di incombenti scadenze, anche 120 tavole in una settimana, dormendo solo 3 ore per notte, in una situazione di stress psico-fisico allucinante. Ricorda anche che agli inizi della sua carriera il suo editor di allora la insultava e la mortificava, chiamandola “verme” e lei doveva lavorare tra le lacrime. Di recente, quando finalmente ha avuto il coraggio di opporsi alla situazione, sarebbe stata minacciata di far ritirare dal mercato il suo intero catalogo produttivo. Sarebbero in molti ad evitare di prendere posizione e ribellarsi temendo possibili rappresaglie professionali. Non solo alla Shogakukan.

La realtà che sembra emergere da tali rivelazioni è molto cupa, simile a quella che riguarda direttamente i colleghi animatori, una categoria che fino a poco tempo fa, prima della costituzione della JAniCA (http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=17102), il sindacato nato per tutelare gli interessi dei creatori di animazione, era lasciata in balia di se stessa.
Se è vero che la professione di mangaka, in Giappone, può essere anche una delle occupazioni più reddittizie (http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19008), e un autore di fumetti di successo può arrivare a guadagnare anche 500,000 $ annui, la realtà più diffusa non è certo delle migliori. Guarda caso, proprio un altro autore di Shonen Sunday lamentava di recente (http://zepy.momotato.com/2008/04/06/shounen-sunday-artist-has-no-money/) di avere il conto bancario in rosso.

http://animeclick.lycos.it/prove/upload/img/News1666.jpgWakaki Tamiki, disegnatore di Sekesshou albatross, pubblicato sulla rivista per un anno, ha scritto sul suo blog (http://blog.wakakitamiki.coolblog.jp/) di avere meno di 10,000 yen (circa 100$) in banca e di non essere in grado di pagare neppure le bollette. Tamiki accusa l'editore di non aver adeguato per anni il compenso per ogni tavola, malgrado la pattuizione di un aumento; lo stipendio da lui percepito, infatti, sarebbe molto inferiore a quello dei suoi colleghi che lavorano per altri magazine.
Aggiunge poi che raramente gli autori di manga riescono a vivere degnamente con quanto che ricevono per la serializzazione su rivista e possono ottenere somme consistenti solo dalle vendite dei tankobon (i volumetti da collezione).

Ma non tutti gli autori di Shogakukan la pensano allo stesso modo: dopo le polemiche sollevate da Raiku Makoto, qualche voce si è schierata in difesa (http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19266) dell'editore e dei suoi redattori. Hashiguchi Takashi, autore di Yakitate!! Japan, pubblicato sulla stessa rivista per ben sei anni, scrive sul proprio blog che gli editor descritti da Raiku come “persone orribili” non sono assolutamente come il collega avvelenato le racconta nella sua azione legale, ma sono professionisti che prendono seriamente il proprio lavoro nel campo dei manga. E aggiunge che se questi volessero denunciarlo per diffamazione sarebbe pronto a testimoniare in loro favore.

Nonostante ciò, il blog e la casella di posta di Raiku sono stati invasi da commenti di solidarietà dei suoi lettori, che già organizzano un boicottaggio nei confronti del magazine. L'autore, però, frena gli intenti dei suoi fan, preoccupato per il finale di Inuyasha (http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19264), che sarà pubblicato su Shonen Sunday la prossima settimana: “non voglio che sia rovinato per colpa mia”.

Fonti:
MangaForever (http://www.mangaforever.net/)
Anime News Network (http://www.animenewsnetwork.com/)
Canned Dogs (http://zepy.momotato.com/2008/04/06/shounen-sunday-artist-has-no-money/).
http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19307



Dire che sono sconvolta è poco :allibito::allibito::allibito:

Chiaretta
14-06-2008, 21:58
:allibito: Sono davvero allibita.
Mi chiedo a questo punto se la Takahashi abbia disegnato fiumi e fiumi di pagine assolutamente inutili -specie nel caso di Inuyasha- per poter arrivare a fine mese dignitosamente...

marco
19-06-2008, 22:17
..sicuramente inizialmente vengono sfruttati.. in giappone molti sono capaci di disegnare e secondo la teoria che tutti siamo sostituibili.. si può immaginare quanto valga un autore non famoso..:'(

Cora
16-05-2009, 19:21
Mi ricordano gli scrittori russi pagati a numero di pagine, con quei romanzi mooolto spessi.:allibito:
Koge Dombo ad esempio ho letto che lavora anche come impiegata.

Sessha91
18-05-2009, 12:44
:allibito::allibito: oh my god...
... sono senza parole

Mi chiedo a questo punto se la Takahashi abbia disegnato fiumi e fiumi di pagine assolutamente inutili -specie nel caso di Inuyasha- per poter arrivare a fine mese dignitosamente...

potrebbe anche essere :allibito:
a questo punto tutto è possibile...

marco
26-05-2009, 19:41
Naa lei non ha più bisogno di lavorare.. ormai lo fa per puro piacere;)